Apple sotto accusa per pornografia in Cina sull'App Store

Apple è stata accusata in Cina di diffondere contenuti osceni tramite l'App Store. Non sono chiari i dettagli, ma secondo un quotidiano locale l'azienda di Tim Cook sta violando le leggi cinesi sul divieto di diffusione di contenuti a luci rosse.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Di nuovo problemi in Cina per Apple, che è stata accusata di diffondere contenuti osceni attraverso l'App Store. Stando a quanto pubblicato dalla Xinhua News Agency di Pechino, il problema sarebbe emerso da un'analisi condotta dal locale National Office Against Pornographic and Illegal Publications, che ha inserito l'azienda di Tim Cook nella sua lista nera.

Quanti problemi in Cina

Non sono stati divulgati dettagli riguardo ai contenuti, quindi è difficile stabilire al momento cosa si intenda per "contenuti osceni". Bloomberg ricorda che in Cina è stata vietata la diffusione via web di contenuti pornografici, del gioco d'azzardo e di tutto il materiale che è ritenuto antigovernativo.

Pare difficile credere che l'azienda di Cupertino abbia diffuso materiale pornografico tramite il suo Store, considerata la sua irremovibile posizione a riguardo anche nei paesi in cui di limiti non ce ne sono. Il coinvolgimento di Apple nell'indagine in questione sembra più da ricollegare agli attriti dei mesi scorsi riguardanti le condizioni di garanzia e assistenza, per i quali Tim Cook si era pubblicamente scusato.

Contenuti osceni?

Non a caso a fare da cassa di risonanza alla vicenda dei contenuti osceni è stato il People's Daily, un quotidiano nazionale vicino al partito comunista che in passato aveva accusato Apple di arroganza. Un termine che a dire il vero viene spesso associato ad Apple anche in occidente. Ma in questo caso è differente: come ricorda Mark Tanner, fondatore di un'agenzia di marketing a Shanghai, "chi opera in Cina deve rendersi conto che i rapporti con il governo sono una parte enorme del business, e questi tipi di campagne (negative N.d.R.) hanno molta influenza sui consumatori cinesi."