Argus II, l'occhio bionico che ridà la vista a un cieco

L'ospedale universitario di Pisa ha effettuato la prima operazione al mondo di protesi retinica, restituendo parzialmente la vista a un non vedente. Il dispositivo, chiamato Argus II, è composto da elettrodi che sono collegati direttamente alla retina e che ricevono le immagini da una microcamera montata su un paio di occhiali speciali.

Avatar di Roberto Caccia

a cura di Roberto Caccia

L'equipe di medici dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa ha restituito parzialmente la vista a un cieco, inserendo nell'occhio del paziente una protesi alla retina chiamata Argus II. L'intervento, il primo di questo tipo al mondo, è arrivato dopo una sperimentazione durata 9 anni. Qual è il segreto di questo dispositivo rivoluzionario?

Gli occhiali usati con la protesi Argus II

La protesi, messa a punto nei laboratori della Second Sight Medical Products in California, è composta da minuscoli elettrodi collegati alla retina in grado di captare informazioni visive attraverso una micro-telecamera montata su un paio di occhiali speciali. Le immagini riprese sono inviate senza fili a un ricevitore che grazie a un processore decodifica il segnale video.

Queste informazioni sono inviate a un'antenna in grado di comunicare con gli elettrodi, che trasmettono segnali in grado di stimolare i nervi ottici, responsabili del "passaggio" delle immagini dagli occhi al cervello. La complessa operazione, durata poco meno di 4 ore, permetterà al paziente di ricominciare a vedere le ombre e a riconoscere gli oggetti.

Il kit al completo permette di restituire parzialmente la vista ai pazienti affetti da retinite pigmentosa

Gli occhi del paziente dovranno aspettare due settimane per riprendersi dall'intervento e per abituarsi alla protesi. Al termine di questo periodo di tempo Argus II potrà finalmente essere attivato e calibrato. Successivamente comincerà la riabilitazione, un passaggio necessario che permetterà al paziente di ottenere la migliore visione funzionale possibile.

"Sono molto felice di poter offrire in Italia per la prima volta in assoluto questo trattamento approvato per la cecità causata dalla retinite pigmentosa. Spero che possa incoraggiare gli affetti da questa condizione a cercare consigli medici negli eccellenti centri ospedalieri europei, come quello che abbiamo qui a Pisa. È meraviglioso che la medicina ora possa fare qualcosa per i non vedenti", ha dichiarato il Dottor Stanislao Rizzo, a capo dell'equipe di chirurghi che ha condotto l'intervento.

Parole soddisfatte anche dall'assessore regionale al Diritto alla Salute e dal sindaco di Pisa, che sottolinea l'eccellenza dell'ospedale universitario pisano e che sostiene che questa realtà sia un patrimonio prezioso per l'Italia.

Un coro di voci entusiaste al quale ci aggiungiamo con piacere, orgogliosi del fatto che il nostro paese abbia contribuito a compiere un passo fondamentale verso la restituzione della vista ai non vedenti.