Argus II, l'occhio bionico è stato testato anche in Italia

Argus II è il primo occhio bionico approvato dalle autorità. Può fare la differenza per alcuni pazienti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Si chiama Argus II il primo occhio bionico ufficiale del mondo. Lo produce la società Second Sight, che ci lavora da vent'anni e che ne ha ottenuto l'approvazione ufficiale da parte della autorità statunitensi. Questo dispositivo può restituire una vista parziale a chi soffre di retinite pigmentosa.

L'Argus II, la cui distribuzione comincerà nelle prossime settimane, può ridare ai pazienti la capacità di distinguere tra luce e oscurità, identificando così la posizione degli oggetti e i movimenti. Può sembrare poco, ma è un miglioramento enorme, anche perché parliamo di una rara malattia genetica per la quale non esistono cure al momento.

L'Argus II consiste in un paio di occhiali con una videocamera; le immagini catturate vengono trasmesse direttamente alla retina (le cellule funzionanti), per raggiungere poi il nervo ottico. Se ne ottiene un'immagine con risoluzione pari a 50x60 pixel in bianco, nero e grigio.

All'atto pratico, chi usa questo sistema può capire se ha davanti un certo oggetto oppure no, e se si sta muovendo, come ha testimoniato anche un paziente italiano che ha partecipato alla sperimentazione (ne abbiamo parlato qui). L'azienda continuerà a sviluppare il proprio prodotto, e il prossimo obiettivo è ottenere una visione a colori.

È lecito supporre infine che questo tipo di protesi, in futuro, potrebbe fondersi con tecnologie wireless, introdurre l'uso di schemi LCD per ottenere immagini più precise, o ancora integrare funzioni di zoom. Tutte trovate che puntano a curare chi ha deficit di qualche tipo, come le cuffie invisibili.

Infine ma non ultimo, è chiaro che questo tipo di tecnologie può (o potrà) servire anche un altro scopo, vale a dire il potenziamento delle nostre capacità naturali. Una possibilità di cui si discute da molti anni, ma che solo recentemente ha acquistato una certa concretezza: diventeremo tutti androidi?