Armi da stampa 3D: possono uccidere, sono pericolose

La diffusione della stampa 3D e dei progetti di armi preoccupa le autorità europee.

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a cura di Dario D'Elia

I Governi europei iniziano a interrogarsi sul pericolo della stampa 3D di armi. In Italia al solito la questione non si è ancora posta, ma in Austria, Germania e Regno Unito sta montando la preoccupazione. Recentemente il Ministero degli Interni austriaco ha fatto condurre una serie di test su una pistola realizzata con un progetto scaricato da Internet. È bastata una stampante 3D consumer da un migliaio di euro e circa 50 euro per un polimero plastico: il risultato ha lasciato tutti sgomenti. La pistola 3D ha mandato i suoi colpi a segno e avrebbe potuto uccidere o ferire gravemente.

"Il nostro interesse era scoprire che la fabbricazione di un'arma funzionante usando questa tecnologia fosse possibile", ha dichiarato il portavoce del Ministero, Karl-Heinz Grundböck. "La risposta è sì".

Liberator

Fortunatamente nel mondo non sono stati ancora registrati incidenti di questo tipo e le armi stampabili non sono ancora ai livelli di quelle tradizionali. Ma come ben sanno gli esperti di tecnologia lo sviluppo corre più veloce di quanto si possa credere.

Oggi le pistole stampate sono ancora fragili e tendono a bloccarsi o rompersi dopo qualche colpo. La canna nella migliore delle ipoetesi va cambiata ogni 4/5 spari. Insomma, siamo ancora agli inizi. Ciò non toglie che lo scenario più preoccupante è quello legato a gesti di singoli. Menti disturbate capaci di un "giorno di ordinaria follia".

 "In Germania e nella maggior parte dei paesi europei, il possesso di un'arma non registrata, anche se fatta in casa, è illegale e punibile per legge", ha spiegato Michael Brzoska, esperto di sicurezza e direttore dell'Institute for Peace Research and Security Studies della University of Hamburg. "Ma la tentazione di provare, se tecnicamente possibile, è grande".

Esplosione durante un test

Nei forum specializzati in stampa 3D l'argomento sta alimentando curiosità. Chi ha acquistato in tempo il progetto della pistola "Liberator", prima che il Dipartimento di Stato USA ne richiedesse la rimozione online, parla di un dispositivo fragile quasi dimostrativo. Sarà anche così ma il file è stato scaricato circa 100.000 volte in due giorni, sopratutto da utenti residenti in Spagna, Stati Uniti, Brasile, Germania e Regno Unito. Oggi, come sempre avviene in questi casi, pare che il progetto venga scambiato su The Pirate Bay, stando a quanto riporta il New York Times.

I dati tecnici, meno allarmanti del previsto, stridono con la preoccupazione degli esperti di sicurezza internazionale. La scorsa primavera due giornalisti del The Mail non hanno avuto problemi a trasportare sull'Eurostar Londra-Parigi un'arma 3D. Lo stesso ha fatto un reporter della TV israeliana Channel 10 che è entrato armato nel Parlamento (Knesset) mentre parlava il Primo Ministro Benjamin Netanyahu.

Una direttiva dell'Unione Europea vieta la produzione di armi con stampanti 3D, ma forse non è abbastanza. E in Italia che si dice?