Arrestato il blogger di Sharia4Italy per terrorismo

In mattinata Antiterrorismo e Digos hanno arrestato il giovane marocchino creatore del blog Sharia4Italy. È accusato di addestramento con finalità terroristiche e incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi.

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a cura di Dario D'Elia

Stamani l'Antiterrorismo e la Digos hanno arrestato un 21nne di origine marocchina creatore del blog italiano Sharia4Italy. È accusato di addestramento con finalità di terrorismo internazionale e di incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e religiosi.

Sharia4Italy sembra essere la filiale del network internazionale omonimo, ma in verità a seconda dei paesi si possono scorrere pubblicazioni di diverso genere. Ad esempio sharia4america sostiene di non essere a favore dell'introduzione della Sharia negli Stati Uniti, bensì si propone come uno spazio per favorire il dibattito tra musulmani non violenti e non-musulmani.

Sharia4Italy 

Il 21enne marocchino invece pare aver confessato odio nei confronti dell'Occidente, a seguito del trattamento ricevuto dopo l'attentato dell'11 settembre 2001. Su Sharia4Italy avrebbe confermato a un utente di essere pronto a morire per Allah, e a unirsi alle formazioni jihadiste siriane che combattono contro il regime di Assad. Intanto aveva iniziato a eseguire ricerche per individuare possibili obiettivi.

L'attenzione dell'Antiterrorismo è aumentata quando il giovane ha iniziato coinvolgere online altri conoscenti accomunati dall'odio antiebraico e dal desiderio di combattere contro i paesi occidentali. Il tutto fomentando gli animi con la pubblicazione di traduzioni di documenti di natura jihadista. Senza contare le istruzioni per l'uso di esplosivi, armi e tecniche di combattimento.

Nei mesi in cui è stato tenuto sotto controllo avrebbe più volte inneggiato la lotta contro l'Italia e la Francia, ricordando l'ammirazione per il connazionale Mohamed Jarmoune. Quest'ultimo è stato arrestato a marzo del 2012 e condannato ad aprile dal tribunale di Brescia a 5 anni e 4 mesi per reati di stampo terroristico.

Questo arresto rientra certamente nei fatti di cronaca, ma conferma ancora una volta le potenzialità (nel bene e nel male) del Web. I censori grideranno probabilmente allo scandalo, dimenticando però che la normativa vigente e gli strumenti in mano agli inquirenti hanno funzionato. Il giovane infatti è stato arrestato prima che potesse compiere presunti atti terroristici.

Una finestra online spesso è una grande opportunità per scoprire e conoscere l'illecito.