Arresto vero come in Watch Dogs: riconoscimento facciale

A Chicago un ladro è stato inchiodato dal riconoscimento facciale ed è stato condannato a 22 anni di carcere.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il riconoscimento facciale sta diventando uno strumento efficace nella lotta contro la criminalità. A Chicago un uomo è stato condannato a 22 anni di carcere per rapina a mano armata per aver rubato uno smartphone a un passeggero di un treno. Per la prima volta l'arresto è avvenuto grazie alle telecamere del circuito di sicurezza, che hanno fotografato il ladro nel momento in cui ha abbandonato il convoglio.

La vicenda sembra arrivare con un tempismo perfetto rispetto al successo planetario di Watch Dogs, il videogioco di Ubisoft che fa della tecnologia che invade la privacy dei cittadini uno dei temi portanti.

Chicago come Watch Dogs?

Il Dipartimento di Polizia di Chicago ha acquisito una tecnologia di riconoscimento facciale grazie a una sovvenzione federale di 5,4 milioni di dollari, e confrontando le foto del ladro con i 4,5 milioni di immagini di criminali presenti nel database ha scovato Pierre Martin. L'uomo è stato arrestato e riconosciuto colpevole anche di un altro furto avvenuto con la stessa modalità. I testimoni oculari poi hanno convalidato il risultato del database.

Il riconoscimento facciale Oltreoceano viene impiegato anche per effettuare le scansioni dei documenti di identità e individuare falsi e furti di identità, come avvenuto in New Jersey all'inizio di quest'anno, e nello Stato di New York.

Il ladro è stato pizzicato dalle telecamere alla fermata del treno

Il riconoscimento facciale però non è infallibile, come dimostrato dall'impossibilità di usare questo metodo per individuare l'attentatore alla maratona di Boston. Anil Jain, esperto di biometria e professore di informatica presso la Michigan State University, spiega infatti che l'identificazione dipende molto dalla qualità dell'immagine. "Se il viso è vicino, rivolto frontalmente alla telecamera e la qualità dell'immagine è buona, la precisione di corrispondenza è molto alta". Se poi si restringe il campo specificando il genere del ricercato, la razza e l'età il successo migliora ulteriormente".

Questa tecnologia però non ha mancato di sollevare perplessità riguardo all'interferenza con la libertà individuale. Ovviamente le telecamere di sicurezza non riprendono solo i sospetti, ma tutti i cittadini che passano nel loro raggio d'azione. Non solo: come sottolinea Jay Stanley dell'American Civil Liberties Union, sarebbe interessante sapere qual è l'indice di successo nell'applicazione di questa tecnologia, ossia "quante volte è stata usata questa tecnologia senza portare a un procedimento penale, e quante persone sono state esaminate dalla polizia anche se non erano coinvolte in azioni criminose".

Bilanciare la tutela della privacy con la sicurezza dei cittadini non è facile; il sospetto, dopo lo scandalo del Datagate, è che siamo ancora lontani dal giusto equilibrio.