Arriva il robot muratore, quello umano è inefficiente

Robot capaci di costruire case in due giorni e con maggiore efficienza rispetto agli umani. È l'ultima invenzione di una società australiana, la Fastbrick Robotics, che afferma di avere già molti clienti interessati all'acquisto del robot. Che fine faranno i muratori in carne e ossa?

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a cura di Pasquale Macrì

Fastbrick Robotics realizzerà Hadrian 109, un robot capace di mettere in piedi una casa in appena due giorni. Sarà un mezzo semovente a cui gli ideatori sperano di poter far posare circa 1000 mattoni all'ora, rendendo il processo di costruzione molto più efficiente rispetto al presente. Mike Pivac, Amministratore della società, afferma che i vantaggi sono soprattutto per chi acquista una casa costruita con l'Hadrian 109, perché la maggiore efficienza produttiva consente risparmi compresi tra i 20.000 e i 30.000 dollari sull'acquisto dell'immobile.

I benefici derivanti da una maggiore rapidità e precisione costruttiva ha attirato già l'interesse di molti Paesi, almeno 45. Europa e Regno Unito sono mercati molto forti anche perché, secondo l'azienda, la mancanza di manodopera avrebbe fatto alzare i prezzi delle case ed è per questo motivo che i produttori di mattoni sarebbero ben felici di accogliere l'automazione per risolvere il problema.

Fastbrick Robotics

Ma che ne sarà dei muratori in carne ed ossa? Pivac sostiene che le macchine affiancheranno gli umani, ma non li sostituiranno. I robot porteranno i carichi più pesanti ad esempio, mentre l'uomo potrebbe beneficiare di nuove opportunità di carriera, quali, bisognerà vedere.

L'unica cosa certa è che sempre di più, la robotica sembra la risposta per i lavori meno qualificati, con buona pace dei lavoratori umani ritenuti invece inefficienti e incapaci di lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, come dei robot.

Poco più di un anno fa Bill Gates, parlando di automazione e dei passi da gigante fatti nello sviluppo di "bot" capaci di fare qualunque cosa, predisse che "tra 20 anni, il progresso tecnologico e lo sviluppo di software ridurranno drasticamente l'offerta di lavoro, specie nelle fasce meno specializzate". Insomma, sembra quasi che saranno gli umani ad affiancare, marginalmente, i robot nel prossimo futuro, non il contrario.