Arrivano i moscerini robot che non vi daranno tregua

Presso l'Università di Harvard sono stati realizzati dei piccolissimi insetti robot, che riescono a imitare almeno in parte il volo dei moscerini della frutta. C'è ancora molto lavoro da fare, ma il risultato è strabiliante.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

All'Università di Harvard hanno realizzato dei veri insetti robot volanti, ispirati a quelli veri. Il direttore del progetto, Robert J. Wood (Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering), è orgoglioso del risultato - che è costato dodici anni di fatica. I piccoli automi sono ispirati al Drosophila melanogaster, un moscerino, ma si chiamano RoboBee - RoboApi.

Questi piccoli mostri sono stupefacenti soprattutto perché piccoli e leggeri - solo 80 milligrammi, per un'apertura alare di circa 3 cm. In un certo senso è più facile costruire un aereo grande e pesante, perché può portare a bordo tutta la potenza e la tecnologia di cui ha bisogno; ma un moscerino artificiale è una specie di miracolo, forse il migliore tra gli esperimenti simili

Non gli hanno fatto pungiglioni, per fortuna

Li hanno costruiti per studiare il volo degli insetti, e capirne a fondo i segreti. Per quanto ne sappiamo ancora poco, comunque, la somiglianza è notevole: questi piccoli robot hanno un corpo centrale grande meno di un millimetro, e battono le ali circa 120 volte al secondo

Il movimento si ottiene con attuatori piezoelettrici - impossibile farci stare un motore elettromagnetico - costituiti da un materiale ceramico che si espande e si contrae quando si applica un campo elettrico. All'interno del microscopico corpo ci sono invece i sistemi di controllo.

"Abbiamo dovuto creare soluzioni dal nulla per ogni cosa - spiega Wood - non appena avevamo un componente funzionante e passavamo a quello successivo, emergevano cinque nuovi problemi. Era un bersaglio mobile".

"Possiamo costruire rapidamente prototipi affidabili, che ci permettono di procedere con i test in modo aggressivo", ha infatti commentato Kevin Y. Ma, uno degli studiosi che hanno contribuito al progetto. E di test ce ne vorranno ancora molti, ma per ora riprodurre il battito delle ali è già un risultato grandioso: bisogna considerare inclinazioni e angoli variabili, la risonanza e l'amplificazione della forza, gestire i cambi di direzione.

Non si può che applaudire a quanto fatto finora, perché gli scienziati hanno realizzato un sistema di stabilizzazione che risponde in 12 millisecondi, quasi quanto quello di un insetto vero. Tale sistema è purtroppo esterno al robot: una videocamera ne osserva i movimenti e regola al posizione di alcuni contrappesi. Inoltre il robot è attaccato a un filo, che porta i segnali di controllo e l'alimentazione.

Il prossimo passo è quindi chiaro: rendere il robot stabile senza controlli esterni, mantenendo leggerezza e dimensioni compatte. Poi bisognerà farci stare anche una batteria che garantisca anche solo qualche manciata di minuti in volo. Per il momento l'evoluzione naturale ha un vantaggio schiacciante, ma la sfida è aperta