Artisti e autori finalmente liberi di non scegliere SIAE

Firmato il decreto attuativo che liberalizza il mercato dei diritti di copyright: la gestione potrà essere effettuata da qualsiasi società. Schiaffo alla SIAE che rischia di perdere associati e di non sanare più il suo debito da 1 miliardo di euro.

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a cura di Dario D'Elia

Il monopolio SIAE è finito: è stato firmato finalmente il decreto di attuazione per la liberalizzazione del mercato di intermediazione dei diritti di copyright. Quasi un anno fa il Governo aveva iniziato a parlare di uno sblocco per il settore, ma solo ieri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Peluffo ha firmato il documento che recepisce le indicazioni del Garante del Mercato.

Allegria, Presidente SIAE

Tutto questo vuol dire che d'ora in poi ogni artista o autore potrà rivolgersi alla società o all'associazione che preferisce per la gestione dei propri diritti di copyright. SIAE ovviamente ne esce a pezzi, e a questo punto considerata la voce di entrata che potrebbe perdere, magari toccherà pure salvarla dal tracollo finanziario dato che è un ente pubblico. Com'è risaputo ha circa 1 miliardo di euro di debito di cui il 70% nei confronti dei suoi stessi associati.

"È una data storica, da oggi siamo liberi di scegliere", ha commentato Cinzia Mascoli, Presidente dell'Associazione Artisti 7607. Incredibile che ci siano voluti così tanti anni per consentire agli artisti di avere il diritto di decidere da chi essere tutelati. Le nuove entità dovranno solo rispettare l'articolo 2 del decreto, quindi essere "imprese che intendono svolgere o svolgono l’attività di amministrazione e intermediazione dei diritti connessi, indipendentemente dalla specifica forma giuridica o struttura organizzativa adottata".

Forse SIAE si consolerà con l'ultima vittoria sul campo registrata a novembre, quando finalmente ha siglato con Google, SACEM (Francia) e SGAE (Spagna) uno dei primi contratti licenziatari paneuropei per la distribuzione e vendita di musica in tutto il Vecchio Continente.