Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

L'asta per le frequenze 5G sta diventando incubo per gli operatori. Dopo la nona giornata di rilanci (ieri) e 108 tornate ormai il totale delle offerte ha ampiamente superato i 5 miliardi di euro, ma la battaglia proseguirà nei prossimi giorni.

Vodafone, Telecom Italia, Wind Tre e Iliad si stanno contendendo i blocchi specifici dei 3700 MHz, con le prime due contendenti rispettivamente a quota 1,3 miliardi di euro. Per i blocchi generici dei 26 GHz vi sono gli stessi operatori insieme anche a Fastweb, ma le cifre in ballo per ora si aggirano sui 32/33 milioni di euro.

asta 5g

La situazione al 25 settembre

L'unica certezza è legata alle assegnazioni dei primi giorni. Iliad, com'era previsto, ha ottenuto il blocco riservato dei 700 MHz, mentre Vodafone e Telecom Italia gli altri sempre dei 700 MHz, ma generici.

Ora, la questione di fondo è che per le casse dello Stato si prospetta una raccolta più che doppia rispetto a quella preventivata l'anno scorso. Il lato negativo è che gli operatori dovranno confrontarsi con esborsi consistenti, che potrebbero avere effetti collaterali sulle strategie tariffarie. Com'è risaputo è un momento delicatissimo per il settore. Iliad ha lanciato una sfida commerciale senza precedenti e tutti i concorrenti stanno cercando di rispondere come possono.

Possiamo confermarvi una certa disperazione diffusa nell'ambiente. Gli operatori leader di mercato non fanno altro che domandarsi quanto Iliad potrà andare avanti così. Nessuno sembra disporre di strategie adeguate. Sperano semplicemente che l'emorragia di clienti si fermi. E con i conti dell'asta 5G la situazione non può che peggiorare. Come faranno a controbilanciare gli investimenti con un mercato tariffario che non consente di aumentare i margini a breve e medio termine?