Asta vecchie frequenze TV, Tremonti ruba la borsa

La prossima asta delle vecchie frequenze TV dovrebbe generare circa 2,4 miliardi di euro, praticamente quanto Tremonti si propone di sottrarre per finanziare parte del maxiemendamento al ddl di stabilità. Probabilmente non più di 240 milioni di euro saranno lasciati al Ministero per lo Sviluppo Economico.

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a cura di Dario D'Elia

Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha deciso di soffiare allo sviluppo della banda larga (quasi) tutto quello verrà incassato per la prossima asta delle vecchie frequenze TV. Il maxiemendamento al ddl di stabilità prevede infatti la raccolta di 5,5 miliardi per finanziare comuni, regioni, ammortizzatori sociali, università e altre aree strategiche. 

Ok Tremonti il prezzo è giusto

Di questi 2,4 miliardi proverranno dall'asta sulle frequenze analogiche (790-862 MHz) lasciate libere dalle TV locali. Ecco quindi la conferma delle indiscrezioni che circolavano due settimane fa (Vecchie frequenze TV, la spartizione dei proventi).

Secondo quanto riporta Reuters non più di 240 milioni di euro saranno lasciati al Ministero per lo Sviluppo Economico per "promuovere un più efficiente uso dello spettro". Paolo Romani dovrà accontentarsi e così anche tutti coloro che si aspettavano un ritorno di investimenti più consistente.

E dire che proprio ieri il commissario europeo alle Tlc, Neelie Kroes, ha ribadito la necessità di spendere una parte degli introiti dell'asta nello stesso settore. Eccoci accontentati: di qualche miliardo rimangono briciole da spargere sull'aia.

In fin dei conti è andata ancora bene.