Attacco USA alla neutralità delle Rete: sentenza shock

Un collegio giudicante della Corte di Appello di Washington ha sconfessato l'azione della Federal Communications Commission. Non può imporre ai provider broadband di non intervenire sulla gestione del traffico dati.

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a cura di Dario D'Elia

La neutralità della Rete negli Stati Uniti ha subito un duro colpo. La Corte di Appello di Washington ha dato ragione all'operatore Verizon Communications sulle illegittime restrizioni che la Federal Communications Commission impone all'attività di gestione del traffico dati. In pratica, secondo il giudice David Tatel, il Garante statunitense avrebbe sbagliato nel vietare ai provider broadband la possibilità di contingentare o bloccare alcuni tipi di traffico online. Si tratterebbe di una decisione che va oltre il suo mandato.

La sentenza di fatto mette a rischio uno dei capisaldi della neutralità, ovvero che il traffico dati dovrebbe essere trattato tutto allo stesso modo. Verizon Communications, come altri operatori, sostiene invece di avere il diritto di favorire o meno alcuni servizi. Si pensi ad esempio al rapporto con il peer-to-peer e le piattaforme legali di streaming video. Evidente che l'industria cerchi di boicottare il primo e favorire le seconde.

Neutralità

Il tutto fermo restando il rispetto per la massima trasparenza: il giudice Tatel su questo punto è stato inamovibile. I provider dovranno continuare a comunicare esplicitamente la loro policy nei confronti di ogni attività online.

Concettualmente il punto chiave è rappresentato dal diritto dei provider di poter condizionare il traffico in relazione alle esigenze di ottimizzazione dei servizi. Non dovrebbero essere considerati semplici gestori di "condutture", almeno secondo il giudice, poiché lo stesso Communications Act lo vieta.

Questione di termini e di interpretazioni della legge. Già nel 2010 Comcast vinse un ricorso dello stesso tipo, ma la FCC disinnescò la questione ridefinendo i servizi TLC come servizi per Internet, con tutte le conseguenze del caso.

A questo punto si attende la mossa della FCC: probabile il coinvolgimento della Corte Suprema.