Aumentano i paesini che spernacchiano le telco e fanno da soli per Internet

Il progetto wireless broadband low cost di Verrua Savoia si replica a Lamporo, Brozolo, Brusasco, Cavagnolo e altri Comuni.

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a cura di Dario D'Elia

Non tutti conoscono Verrua Savoia, un piccolo paesino a 60 chilometri da Torino. Ma d'ora in poi diventerà punto di riferimento assoluto per chi sogna una connessione a Internet decente e vive in un'area "a fallimento di mercato". L'anno scorso è balzato agli onori delle cronache il suo progetto sperimentale di connettività wireless basato su tecnologie Hyperlan e Wi-Fi

Adesso lo stesso modello si sta replicando a Lamporo, piccola realtà del vercellese, Brozolo, Brusasco e Cavagnolo, in provincia di Torino; Gabiano Monferrato, Mombello Monferrato, Moncestino, Villamiroglio, in provincia di Alessandria. Le prestazioni indicative in ambito domestico dovrebbero essere di circa 20 Mbps, ma influiscono numerose variabili (numeri di abbonati, area da coprire, etc.)-

daniele trinchero
Daniele Trinchero

La felice intuizione del professor Daniele Trinchero del Politecnico di Torino si è trasformata in una soluzione perfetta per affrontare il tema del digital divide, per altro con costi irrisori. È sufficiente infatti un sistema di antenne Hyperlan per captare il segnale che viene emesso da trasmettitori posizionati sul territorio piemontese. 

Il costo per famiglia è di circa 50 – 80 euro l'anno a seconda dei casi, perché non vi è scopo di lucro. Ovviamente bisogna poi considerare l'installazione delle apparecchiature, ma si tratta pur sempre di antenne e gli interventi sono minimi. Oggi il programma che punta a replicare l'esempio di Verrua (Senza fili senza confini) si chiama "Senza Esclusi" e punta a portare Internet in altre otto zone rurali del Piemonte. Basta fare domanda.

senz afili senza confini

"Questa sfida mi ha permesso di trasformare quello che molti consideravano un punto di arrivo in un punto di partenza per definire uno strumento concreto e replicabile contro il divario digitale", spiega Trinchero a La Repubblica. "Senza esclusi è un modello efficace, sostenibile e alla portata di tutti. Non è una risposta definitiva, ma di semplice e veloce implementazione. Perché il mondo rurale ha diritto ad avere beni e servizi adeguati, e non surrogati di quelli disponibili in città".