Bancomat e carte di credito tra sanzioni e costi eccessivi

Pagamenti in contanti o con moneta elettronica? Il dibattito continua, dopo l'intenzione del governo di imporre sanzioni a chi si rifiuta di adottare il POS. Bankitalia dice che l'alternativa al contante piace sempre di più agli italiani ma commercianti ed esercenti chiedono che le banche riducano i costi.

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a cura di Pino Bruno

Il dibattito, molto acceso, sulle alternative al pagamento in contanti, si arricchisce con i dati diffusi dal Comitato pagamenti presieduto dalla Banca d'Italia. Nel rapporto 2016 diffuso ieri, Bankitalia dice che le operazioni con moneta elettronica (Bancomat, carte, bonifici online, eccetera) sono aumentate del 13-14%, mentre nel complesso il numero di pagamenti con strumenti alternativi al contante è cresciuto dell'8%.Se poi davvero, come scrivevamo ieri, il governo deciderà di imporre sanzioni di 30 euro per ogni operazione negata nei confronti degli esercenti che non accettano i pagamenti via POS, il prossimo rapporto registrerà dati ancora più corposi.

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I numeri sono in crescita ma rispetto al resto d'Europa siamo ancora in coda quanto all'uso dei pagamenti digitali. Sottolinea infatti Bankitalia che in Italia "le operazioni con strumenti alternativi al contante (95 operazioni per abitante) rimangono ancora basse nel confronto internazionale (220 nella media europea)".

Uno dei problemi più volte sottolineati dalle associazioni di categoria di commercianti ed esercenti sono i costi delle commissioni dovute per l'abilitazione e l'uso dei POS. Bankitalia ne sembra consapevole, tanto da voler approfondire "le analisi delle condizioni di offerta dei servizi di pagamento, al fine di poter meglio tarare le strategie di intervento e di posizionamento sul mercato".

pos virtuale

Per questo gli analisti della Banca d'Italia hanno avviato un'indagine per aggiornare le valutazioni sul "costo sociale dei servizi" alla luce del "cambiamento della struttura reddituale degli intermediari italiani indotta dal quadro congiunturale". La metodologia di rilevazione tende, in particolare, ad approfondire: i costi privati (inclusi costi da commissioni o altri trasferimenti sostenuti da un operatore) e quelli sociali (ossia le risorse finali consumate dalla società per l'utilizzo degli strumenti di pagamento).

Il questionario sui costi per i "Prestatori di Servizi di Pagamento" (banche e altri soggetti) è stato trasmesso nella prima parte del 2017 a un campione che rappresenta l'80% del mercato. Per quanto riguarda le imprese, è stata avviata una rilevazione sui costi di accettazione degli strumenti di pagamento presso un campione di esercenti della distribuzione commerciale e di grandi imprese che operano in comparti rilevanti per l'industria dei pagamenti al dettaglio.

Ma, al di là dei numeri di Bankitalia, c'è chi non è d'accordo con le sanzioni. Come la presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise: "La diffusione della moneta elettronica - dice - si aumenta abbattendo i costi di utilizzo dello strumento, in particolar modo sui micro-pagamenti, non imponendo sanzioni che condizionano la libera attività di impresa". Stesso parere del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: bisogna "agire sulla riduzione delle commissioni applicate dalle banche alle imprese che restano ancora troppo elevate e che, nel caso di pagamenti di piccoli importi, assorbono molto spesso i margini di profitto degli imprenditori".

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Riuscirà il governo a imporre sanzioni a chi si rifiuta di far pagare con il POS e, allo stesso tempo, a imporre alle banche commissioni più eque?


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