Bassanini: no scorporo Telecom? Italia da pizza e mandolino

L'AD di Telecom Italia Patuano ha confermato che sulla rete la strategia non cambia, quindi nessuno scorporo in vista. Intanto il presidente di Cassa Deposti e Prestiti ironizza sullo sviluppo: "e se così è allora l'Italia resterà il Paese della pizza e del mandolino".

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a cura di Dario D'Elia

Lo scorporo della rete Telecom Italia non si farà. "Sulla rete la strategia non cambia", ha dichiarato l'AD Patuano durante il workshop Ambrosetti, tenutosi nel weekend a Cernobbio. Da anni si parla di spezzettare l'azienda in servizi e infrastruttura di rete, ma alla fine c'è sempre una battuta d'arresto che blocca il progetto. In linea di massima spunta fuori dai cassetti in casi di emergenza e ritorna fra i dossier polverosi al termine della burrasca.

Tutto congelato

La candidata a entrare nel newco di rete dovrebbe essere la Cassa depositi e prestiti presieduta da Franco Bassanini. Una finanziaria che è detenuta per l'80% dal Ministero per l'Economia e che spesso viene usata dallo Stato per tappare falle. Con Telecom Italia la questione è semplice: non è mai stato raggiunto un accordo economico soddisfacente fra le parti.

Stupisce però il recente scambio di battute al vetriolo tra presidente Telecom Giuseppe Recchi e Bassanini. "La rete italiana di TLC è adeguata, ma manca la domanda", ha dichiarato il primo. "E se così è allora l'Italia resterà il Paese della pizza e del mandolino", ha risposto via Twitter il secondo.

L'osservatore esterno non può che riconoscere a entrambi una parte di verità. In Italia effettivamente manca la domanda (naviga solo il 50% della popolazione anche a causa del divide culturale) e non si è disposti a spendere per servizi broadband di qualità. D'altro canto in molti luoghi d'Italia i servizi promessi non sono in linea con quanto realmente offerto: si stima (Fonte UE) uno scostamento di circa il 33% rispetto alla media UE del 29%. In pratica fatta 100 la velocità promessa, in Italia otteniamo in media 67. Dato anche questo da prendere con le pinze, perché alcuni clienti firmerebbero per un tale risultato.

Probabilmente basterebbe una maggiore equità e trasparenza su tariffe e prestazioni per smuovere un po' il mercato, ma è anche vero che immediatamente il fatturato ne risentirebbe. Oggi il pacchetto di ingresso che comprende telefonia a consumo e Internet a 7 Mega è di poco meno di 40 euro (in Europa circa 29 euro) – escludendo le cicliche promozioni. Se realmente non fosse possibile offrire più di 2 Mega quale dovrebbe essere il prezzo?