Basta resto in monete, accredito direttamente sulla carta

In Corea del Sud è stata avviata la sperimentazione di un sistema che consente di ottenere il resto in monete nei negozi direttamente sulle carte di debito.

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a cura di Dario D'Elia

La Corea del Sud ha avviato oggi un test che potrebbe ridurre sensibilmente la circolazione di monete. Alcune fra le più grandi catene di supermercati e negozi (CU, Seven Eleven, E-Mart, Lotte Mart, etc.) consentiranno alla clientela di ricevere il resto direttamente sulle carte di debito invece che in contanti. Questa modalità, secondo la Bank of Korea, "alleggerirà" le tasche dei sudcoreani e in prospettiva ridurrà anche i costi della zecca.

monete

Si stima che la produzione 2016 abbia raggiunto un costo di 53,7 miliardi di won - al cambio circa 43 milioni di euro. In pratica il rapporto tra costo e valore delle singole monete è sempre più svantaggioso.

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Cha Hyeon-jin della Bank of Korea ha dichiarato che non è stata ancora decisa una strategia di lungo termine ma esiste la seria possibilità che in futuro la Corea del Sud diventi un paese "cashless", ovvero senza moneta contante. Per altro oggi si parla di accredito su carta di debito, ma in futuro potrebbe avvenire direttamente sul proprio conto corrente.

Insomma, tutto potrebbe essere gestito con moneta digitale. Secondo una recente indagine del Korea Herald già oggi almeno due terzi della popolazione non porta contanti con sé e il 50% di questi sarebbe favorevole al loro bando.

La nuova carta Mastercard
La nuova carta Mastercard

Quindi non deve stupire che anche le società di credito stiano spingendo su innovazione e sicurezza. Mastercard ad esempio sta testando in Sud Africa un nuovo tipo di carta di credito che integra un sensore di impronte digitali. Non richiede PIN o password; la verifica avviene semplicemente posizionando un dito su di essa. Inoltre i negozianti possono impiegare i comuni POS - a patto che siano compatibili con le carte con chip. L'obiettivo di Mastercard è di sbarcare sul mercato con questa novità in altri paesi entro la fine del 2017.

mastercard digital

In Italia la questione della smaterializzazione dei contanti sembra essere quasi un tabù per svariati motivi. Il primo riguarda gli anziani ed è quasi comprensibile considerato che il nostro è un paese fra i più vecchi d'Europa: un individuo su cinque ha più di 65 anni (Rapporto Osservasalute 2016). Si ha timore che possano non essere in grado di gestire moneta elettronica e difendersi da eventuali truffe (?). In secondo luogo esiste il partito dell'incubo tracciabilità: si divide in ideologici ed evasori fiscali. Poi esiste la questione del feticismo legato agli oggetti. Molti hanno bisogno di toccare materia fisica e sentirne la proprietà. Infine vi sono gli integralisti del conservatorismo che attaccano con la solfa di presunto passato mai esistito, tipo "si stava meglio quando... bla, bla,bla".

Tutti insieme fanno un gran rumore. E quindi teniamoci monete e carta. Nel frattempo sui benefici del "cashless" il silenzio. Assordante?