Batteria pieghevole agli ioni di litio, il segreto sta nell'origami

Un gruppo di ricercatori della Arizona State University ha realizzato una batteria accartocciabile, pieghevole e flessibile. Il tutto usando materiali d'uso comune.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

L'origami e la scienza moderna uniti per realizzare una batteria agli ioni di litio flessibile e ad alte prestazioni. È quanto realizzato dai ricercatori della Arizona State University, come racconta il sito Extremetech e il "paper" su Nature Communications. La batteria messa a punto dagli studiosi può essere attorcigliata e piegata più volte mantenendo la stessa capacità energetica e potenza.

L'aspetto più interessante riguarda però i materiali, in quanto sono stati usati elettrodi standard e tecnologie di packaging comuni. Questo permette di realizzare la batteria con una spesa contenuta adatta alla produzione in volumi. Il segreto dietro questa soluzione sviluppata da Hanqing Jiang, Hongyu Yu e altri colleghi è l'uso della "piega Miura", un origami rigido pensato originariamente da Koryo Miura, un ingegnere giapponese, con l'obiettivo di creare pannelli solari pieghevoli per navicelle spaziali.

La soluzione dei ricercatori e la sua reazione allo stress meccanico - clicca per ingrandire

Le pieghe di questo "modello di origami" hanno infatti permesso agli studiosi di realizzare una batteria che sì si piega, ma senza uno stress eccessivo per i materiali al proprio interno. "Sorprendentemente, nonostante sia molto flessibile, questa batteria ha ancora prestazioni paragonabili a un normale batteria rigida agli ioni di litio", scrive Extremetech.

"La capacità areale è di circa 1-2 mAh per centimetro quadrato, ma potrebbe essere aumentata con l'aggiunta di materiali più attivi. [...] Anche dopo 50 cicli completi di piegatura, la batteria flessibile ha conservato le sue prestazioni". L'ultimo dato, seppur sia un buon inizio, non si adatta al mondo reale se pensate a un ipotetico schermo pieghevole dotato di questa batteria: nell'arco di pochi mesi sarà piegato centinaia se non migliaia di volte.

Ci sono però campi applicativi in cui questa soluzione potrebbe risultare utile, e a ogni modo apre una strada verso prodotti elettronici davvero flessibili, come gli smartphone. I produttori stanno sperimentando con i display e le batterie curve, ma è solo l'inizio di un processo irreversibile che ci porterà - in un futuro indefinito - ad avere dispositivi di comunicazione accartocciabili, trasparenti e con chissà quale altra stramba caratteristica.