Bing copia le ricerche di Google? Microsoft non ci sta

Google accusa Microsoft di copiare su Bing i risultati offerti dai propri algoritmi. Microsoft dapprima non nega, poi nega e poi attacca. Google ha paura di Bing o Microsoft ha acceso le fotocopiatrici?

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a cura di Manolo De Agostini

Bing copia Google? È questo il tema caldo del momento nel settore dei motori di ricerca. La casa di Mountain View attacca senza mezzi termini Microsoft, rea di migliorare Bing prendendo "spunto" dai risultati delle ricerche di Google.

La vicenda è scoppiata da un articolo di Danny Sullivan di Searchengineland.com, in cui Matt Cutts e Amit Singhal di Google hanno accusato il colosso di Redmond di essersi trasformato in uno scolaro copione, che guarda cosa fa il vicino e ricopia pari pari. Come potete vedere nelle immagini presenti nella notizia, e con maggiori particolari in un post sul blog ufficiale di Google, secondo il leader dei motori di ricerca i risultati di Bing "derivano direttamente da Google". Amit Singhal ha spiegato come Google è arrivata a capire (o meglio a convincersi) che Bing sta usando i risultati delle proprie ricerche partendo dalla parola "tarsorrhaphy", una rara procedura chirurgica alle palpebre.

"Nell'estate 2010 stavamo dando un'occhiata per risultati di ricerca per un'insolita e sbagliata query, precisamente torsorophy. Google suggeriva la parola corretta - tarsorrhaphy - insieme ai risultati per la query corretta. In quel momento Bing non aveva risultati per la parola scritta male. Nel corso dell'estate Bing ha iniziato a restituire ai propri utenti il nostro primo risultato senza offrire una correzione della parola. Un comportamento davvero strano. Come potevano restituire il nostro primo risultato ai loro utenti senza la parola corretta? Se avessero conosciuto l'ortografia corretta, avrebbero potuto restituire una serie di risultati più rilevanti per la giusta query".

Google

Da quel momento Google si è preoccupata e, nei mesi successivi, ha notato che gli URL delle ricerche di Google apparivano in seguito all'interno di Bing con maggiore frequenza per tutti i tipi di parole ricercate: popolari, rare, inusuali e sbagliate. Persino i risultati di ricerca che Google considerava errori del proprio algoritmo apparivano da Bing.

Bing

"I nostri sospetti sono diventati più forti sul finire di ottobre 2010, quando abbiamo notato un incremento significativo delle volte in cui i risultati top nelle ricerche su Google apparivano come top per diverse chiavi di ricerca anche su Bing. Tale modello statistico era troppo evidente per essere ignorato. Per testare la nostra ipotesi, avevamo bisogno di un esperimento per determinare se Microsoft stava davvero usando i risultati di Google per le ricerche di Bing. Abbiamo creato 100 chiavi di ricerca "sintetiche" - interrogazioni che non vi aspettereste che un utente possa scrivere, come hiybbprqag. Come esperimento realizzato una singola volta, per ogni chiave di ricerca sintetica abbiamo inserito come risultato principale di Google una pagina Web che non aveva niente a che fare con la ricerca".

Google

Bing

Google ha dato ai suoi ingegneri 20 portatili con una nuova installazione di Windows, dotata di Internet Explorer 8 con la toolbar di Bing installata - con funzionalità Suggested Sites attiva in IE8 e le opzioni standard per la toolbar Bing - e gli ha chiesto d'inserire le chiavi di ricerca nella search box della homepage di Google e cliccare sui risultati. Dopo un paio di settimane dall'inizio dell'esperimento, i risultati inseriti hanno iniziato ad apparire anche su Bing.

La conclusione che hanno tratto a Mountain View è stata una: Microsoft copia. Internet Explorer 8 manda i dati delle ricerche all'azienda tramite Suggested Sites e la toolbar di Bing può inviare informazioni al Microsoft Customer Experience Improvement Program. Google però non esclude che Microsoft adotti anche altri metodi.

"Alcuni risultati di Bing sembrano sempre più incompleti, una versione non aggiornata di Google, un'imitazione a basso costo. In Google crediamo fortemente nell'innovazione e siamo orgogliosi della qualità della nostra ricerca. Abbiamo investito moltissimo nello sviluppo dei nostri algoritmi perché vogliamo che i nostri utenti abbiano la giusta risposta per ogni ricerca e ciò non è facile". 

"Ci auguriamo di competere con nuovi algoritmi di ricerca, pensati per portare innovazione e non risultati di ricerca riciclati da un nostro avversario. Quindi incoraggiamo tutti gli utenti che cercano i risultati più rilevanti e autentici a usare Google. E per chi si stesse chiedendo che cosa vogliamo ottenere con tutto questo, la risposta è semplice: ci piacerebbe che questa pratica fosse interrotta".

La prima risposta (delle diverse) di Microsoft è arrivata prontamente e non ha respinto le affermazioni di Google. Stefan Weitz, direttore della divisione Bing, ha dichiarato che Microsoft usa diversi "segnalatori e approcci quando si tratta di classificare i risultati di ricerca".

"L'obiettivo generale è fare il miglior lavoro nel determinare l'intento della ricerca, in modo che possiamo immaginare la risposta migliore e più rilevante per una data chiave di ricerca. I programmi Opt-in come la toolbar di Bing ci aiutano con un flusso di dati sui click, uno dei molti input che noi e altri motori di ricerca usiamo per la classificazione dei siti. Questo esperimento di Google sembra un hack per confondere e manipolare alcuni di questi segnali".

Insomma Microsoft sarebbe innocente. È Google che si è comportata male, facendo un esperimento che "sporca" i risultati di Bing. La seconda risposta è arrivata da un portavoce che, come da prassi, ha dichiarato che Microsoft non copia i risultati di Bing.

Infine, con un post sul blog ufficiale, è intervenuto anche Harry Shum, vicepresidente corporate di Bing. "Il team di ingegneri di Bing sta lavorando sodo da un paio di anni per offrire la miglior ricerca e qualità nell'industria e per i propri utenti. Questa è la nostra principale priorità ogni giorno. Usiamo oltre 1000 segnali differenti e funzionalità nel nostro algoritmo di classificazione dei risultati. Un piccolo un pezzo di questo flusso di dati arriva dai nostri clienti, chi sceglie di condividere informazioni in modo anonimo durante la navigazione Web in modo da aiutarci a migliorare l'esperienza per tutti i nostri utenti. Per essere chiari, impariamo da ogni nostri cliente". 

"Ciò che abbiamo visto (l'esperimento di Google, NdR) è una spy-story concepita per generare risultati incredibilmente anomali nelle classificazione dei risultati in base alle chiavi di ricerca. Si è trattata di una tattica creativa per un concorrente e noi la prendiamo come un complimento. Tuttavia non descrive accuratamente come usiamo i dati dei nostri clienti, che sono uno dei diversi input che ci aiutano a migliorare l'esperienza", ha concluso Shum.

In sintesi Google dice che Microsoft copia, la casa di Redmond assicura che non copia ma fa capire che prende spunto grazie ai dati collezionati dagli utenti. L'indagine di Google sarebbe inoltre un sintomo di paura verso Bing. Le due parti sostengono le proprie posizioni, quindi non resta che porsi delle domande che vi giriamo: Microsoft fa qualcosa di illegale? Copia? Google ha solo paura della qualità di Bing? Fateci sapere cosa ne pensate.