Bitcoin, a El Salvador crescono le proteste

Migliaia di persone sono scese nelle strade della capitale di El Salavador per protestare contro la legge che ha reso i bitcoin valuta a corso legale nel Paese. 

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a cura di Alessandro Crea

Molte persone sono scese in piazza a El Salvador per protestare contro la legge che ha trasformato i bitcoin in una valuta a corso legale nel Paese. Le proteste si sono intensificate mercoledì, nel giorno dell'indipendenza del Paese, con la stampa locale che ha riportato la furia dei cittadini contro la nuova legge. I manifestanti hanno dato fuoco a un bancomat bitcoin nella capitale San Salvador. Alcuni sono scesi in strada con cartelli che dicevano "Non vogliamo bitcoin" e "No alla dittatura".

Il presidente Nayib Bukele ha attaccato i cittadini su Twitter che non hanno fermato il vandalismo, scagliandosi anche contro la stampa. In realtà le proteste contro la decisione – nata da un'idea dello stesso presidente Bukele – erano già iniziate tra luglio e agosto scorsi, ma oggi le proteste sono state di gran lunga le più feroci, con migliaia di cittadini che sono scesi in piazza, secondo i media locali.

I salvadoregni non stanno solo protestando contro la legge bitcoin, ma anche contro il presidente Bukele, che alcuni ritengono abbia indebolito i tribunali del Paese e consolidato troppo potere. Sebbene Bukele in precedenza sia andato bene nei sondaggi di opinione per migliorare la sicurezza nella piccola nazione centroamericana, ultimamente è stato criticato per l'autoritarismo.

La legge bitcoin, annunciata da Bukele a giugno e adottata dal legislatore poco dopo, implica che le aziende devono accettare pagamenti in bitcoin se hanno la tecnologia. I cittadini non sono tenuti a utilizzare l'asset ma sono incoraggiati a farlo: coloro che si iscrivono per utilizzare il portafoglio crittografico ufficiale del governo, Chivo, vengono premiati con 30 dollari in bitcoin. Chivo ha avuto problemi tecnici da quando bitcoin è diventato a corso legale nel Paese.