Bitcoin crolla e poi risale, vittima di umori e speculazione

Ieri il valore di Bitcoin è sceso drasticamente in poche ore. Tra le cause, l'aumento degli utenti e delle vendite, conseguenza proprio dell'alto valore raggiunto nelle ore precedenti. Speculazione e attenzione mediatica sembrano quindi le minacce più rilevanti per Bitcoin.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Ieri il valore di Bitcoin è calato drasticamente, appena poche ore dopo aver superato per la prima volta il tetto dei 200 dollari. Inizialmente si era pensato all'effetto di attacchi DDos diffusi diretti ai principali servizi per la gestione degli scambi, ma successivamente MtGox – il più grande trader online – ha fatto sapere che la causa era l'improvvisa crescita dell'interesse verso la moneta digitale.

Negli ultimi giorni migliaia di persone si sono interessate e hanno provato a creare account su MtGox: ne sono risultati rallentamenti, molti si sono spaventati e hanno cominciato a vendere, presi dal panico. Si parla di "Panic Sale", un fenomeno noto anche negli scambi borsistici tradizionali.

Non per questo vanno esclusi a priori gli attacchi DDoS, che sono un'arma in più nelle mani degli speculatori, di chi punta su sbalzi più o meno grandi per correre i propri rischi. Un fenomeno non molto diverso da quello delle borse, dove basta un commento nei bagni per far "volatilizzare" ingenti capitali. Eventi che lasciano qualcuno senza nulla, mentre altri diventano ricchissimi.

Uno o più di questi "nuovi milionari" ha probabilmente deciso di incassare quando ha visto il record di ieri mattina, immettendo così sul mercato moltissimi Bitcoin e contribuendo così a far calare il prezzo. Pare che si siano scambiati circa 35 milioni di dollari ieri, buona parte dei quali (probabilmente) nelle mani di pochi fortunati investitori, o moderni "squali" digitali, se preferite. Al momento gli scambi e la fiducia sono praticamente tutto ciò che determina il prezzo di Bitcoin.

"Per tutti quelli che ieri vendevano nel panico, c'era qualcuno che comprava ben contento", ci ha infatti spiegato HostFat, moderatore storico di un forum specializzato. "Se il prezzo del Bitcoin cala, è perché c'è qualcuno che sta vendendo i Bitcoin, e quindi è disposto ad accettare prezzi sempre più bassi pur di liberarsene (se è nel panico). Dall'altra parte c'è qualcuno che li sta comprando questi Bitcoin, e sta offrendo sempre meno euro/dollari per comprarli, magari vedendo appunto che l'altro è nel panico".

Altro punto debole è il fatto che MtGox è quasi un monopolista, quindi tanto gli scambi al suo interno quanto eventuali attacchi DDoS hanno un effetto globale molto rilevante. Una situazione che, nel tempo, dovrebbe diventare un po' meno determinante.

MtGox, ieri. Rappresentazione grafica degli utenti connessi

Almeno in questi giorni, comunque, Bitcoin è al centro di un mercato valutario vero e proprio, nel quale il valore di scambio è determinato da chi vende e compra. La portata delle oscillazioni può sembrare preoccupante, perfino spaventosa, ma bisogna considerare che "il mercato del Bitcoin è solo poco più di 1 miliardo, per cui è più facile che oscilli", come ci ricorda HostFat. "Quando il mercato era più piccolo la prima bolla è passata da 4/5 a 30. Questa volta è passata da 100 a 255, lo sbalzo è già minore".

Tutto questo è sufficiente a parlare di bolla? Per alcuni senz'altro, mentre per altri non ancora è il caso di sbilanciarsi. Di certo c'è qualcuno che sta riuscendo a imbottire per bene il proprio materasso: gli utenti più datati, i primi miner, e gli speculatori più sfacciati – nonché quelli con molto denaro tradizionale da investire.

La preoccupazione più seria, al momento, non sta dopotutto negli attacchi hacker: la comunità Bitcoin dovrebbe invece preoccuparsi della probabile discesa in campo di grandi capitali, dell'accumularsi della ricchezza nelle mani di pochi, ricchissimi utenti. Un fenomeno ordinario, certo, che renderebbe ordinario quello che, fino ad ora, è stato un forte simbolo di cambiamento. Bitcoin resisterà a questa tendenza alla normalizzazione?