BlackBerry 10 a fine 2012, RIM con un piede nella fossa

Le speranze di RIM di potersi riprendere dalla crisi sono sfumate: i BlackBerry 10, che avrebbero dovuto salvare l'azienda, non arriveranno prima della fine del 2012. Secondo gli analisti è una condanna a morte, gli investitori sono imbufaliti e il valore dell'azienda è crollato. I dirigenti per consolarsi si danno all'alcool.

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a cura di Elena Re Garbagnati

I BlackBerry 10 (finora conosciuti con il nome BBX) arriveranno solo a fine 2012 perché hanno bisogno di un chip che sarà pronto solo a metà del prossimo anno. Probabilmente questa è una notizia che Mike Lazaridis, co-fondatore e amministratore delegato di RIM, non avrebbe mai voluto dare perché vanifica di fatto tutte le speranze di una ripresa degli affari.

Mike Lazaridis ha dato la notizia del ritardo di un anno dei prossimi BlackBerry

Anzi, visto il bagno di sangue del 2011 fra blocchi fuori controllo, emorragia di clienti e caduta degli utili, l'azienda canadese rischia di trovarsi oltre l'orlo del baratro. Il bonario manager canadese ha comunicato la notizia agli investitori tramite una conference call, scusandosi e chiedendo per l'ennesima volta "pazienza e fiducia".

Difficile accontentarlo, anche se a Natale siamo tutti più buoni, dato che le ultime stime di NPD Group confermano che le quote di mercato dei BlackBerry negli Stati Uniti sono scese dal 44 percento del 2009 al 10 percento del 2011. Gli analisti avevano già sancito che il futuro di RIM sarebbe dipeso dalla nuova piattaforma software e dalla disponibilità di prodotti talmente accattivanti da catturare l'attenzione del pubblico, ormai rivolta verso i sistemi touchscreen Apple e Android.

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Secondo Peter Misek di Jefferies & Co se RIM non avesse venduto più di 12 milioni di BlackBerry nel terzo trimestre avrebbe dovuto mettere in vendita il più velocemente possibile i nuovi modelli. Ne sono stati venduti 14,1 milioni, un numero sopra le stime ma insufficiente per tenere in piedi l'azienda un anno intero. Colin Gillis di BGC è stato ancora più chiaro: "se i consumatori abbandonano la piattaforma BlackBerry ci sarà un crollo improvviso e devastante".

A risollevare i conti non ci sarà nemmeno il PlayBook, il tablet con sistema proprietario QNX che ha venduto talmente poco da costringere RIM ad applicare sconti in perdita pur di svuotare i magazzini. Complice di questo insuccesso è stato il sistema operativo castrato dalla mancanza di un programma di posta elettronica integrato e dalla promessa, mai mantenuta, di una versione 2.0 con supporto efficace all'Android Market e alle sue app.

L'andamento azionario di RIM, non servono commenti

Tirando le somme, nel terzo trimestre fiscale del 2011 (chiuso il 26 novembre) RIM ha guadagnato solo 265 milioni di dollari: un dato sconfortante sei si pensa che nello stesso periodo dello scorso anno aveva incassato 911 milioni di dollari. Le previsioni per l'ultimo trimestre sono, se possibile, peggiori: l'azienda stima di vendere tra 11 e 12 milioni di BlackBerry, troppo pochi.

Quest'anno il titolo RIM ha perso circa il 75 percento del suo valore: un'azienda che valeva più di 70 miliardi di dollari ora ha un valore di mercato di circa 8 miliardi di dollari. I dirigenti canadesi ubriachi fradici che la scorsa settimana hanno costretto un volo Air Canada a cambiare rotta hanno più di una scusante per la loro condotta riprovevole!