Blackout wireless in Europa senza lo spettro unico

La Commissione UE si è attivata per promuovere l'innovazione wireless tramite la condivisione dello spettro radio. Secondo Neelie Kroes se esauriamo lo spettro radio non funzioneranno le reti mobili né la banda larga.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

La Commissione Europea è intenzionata a creare un unico spettro radio europeo per ottimizzare la risorsa chiave del mercato wireless. Da rilevare infatti che l'incremento della domanda è costante non solo grazie all'informatica mobile, ma anche agli hotspot Wi-Fi, alle reti elettriche intelligenti e all'automazione industriale.

"Lo spettro radio costituisce l'ossigeno dell'economia, è utilizzato da ogni singolo individuo e da ogni impresa. Se esauriamo lo spettro radio non funzioneranno le reti mobili né la banda larga. Ma questa prospettiva è inaccettabile: dobbiamo ottimizzare questa risorsa limitata riutilizzandola e creando un mercato unico per tali frequenze", ha commentato Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione responsabile per l'Agenda digitale europea.

"Abbiamo bisogno di un mercato unico dello spettro radio, in modo da recuperare la leadership industriale mondiale nel settore delle comunicazioni mobili e dei dati e al fine di attrarre maggiori investimenti in ricerca e sviluppo". La banda armonizzata di 863-870 MHz non soggetta a licenza, ad esempio, registra l'accesso in Europa ogni anno di almeno 40 milioni di apparecchi wireless.

Kroes

Insomma, i limiti dello spettro sono vicini e il rischio è che il costo della ridistribuzione per nuovi usi è elevato. Puntare su accessi condivisi renderebbe disponibili risorse aggiuntive, senza compromettere i diritti dei titolati storici delle rispettive licenze. Condividere le bande per le quali non è richiesta alcuna licenza poi sarebbe fondamentale per ridare ossigeno al settore.

Il problema è che l'ottimizzazione ha bisogno dell'eliminazione degli ostacoli normativi. "In particolare nuove strategie normative devono attribuire ai diversi utenti, compresi gli attuali titolari, diritti garantiti di utilizzare una determinata banda di frequenze su base condivisa con livelli garantiti di protezione contro le interferenze", sottolinea il comunicato ufficiale della Commissione UE.

Come prima misura del nuovo programma dell'UE sulla politica dello spettro radio (IP/12/141), la Commissione invita:

- le autorità di regolamentazione a sostenere l'innovazione senza fili controllando ed eventualmente ampliando le bande armonizzate del mercato interno per le quali non è richiesta alcuna licenza (le cosiddette bande non soggette a licenza) mediante opportune misure che rientrano nei poteri decisionali della Decisione spettro radio (676/2002/CE) Commissione in materia di spettro radio;

- a promuovere un approccio normativo coerente in tutta l'UE volto a condividere i diritti di sfruttamento, che offra stimoli nonché certezza giuridica a tutti gli utenti (attuali e nuovi) che possono condividere le preziose risorse dello spettro radio.