Blade Runner (1982)

Il cinema di fantascienza ha sfruttato spesso il concetto di Intelligenza Artificiale, generalmente rappresentandola in un modo antropomorfizzato. Una scelta che spesso si è rivelata spettacolare ma che ha anche creato nel pubblico un'idea distorta. Vediamo come il cinema ha trattato questo tema.

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a cura di Valerio Porcu

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Nel Blade Runner il genere umano si serve abitualmente di androidi dotati di un'intelligenza artificiale molto sviluppata. Ogni tanto sfuggono al controllo, e per questo esistono investigatori specializzati nel loro recupero ed eliminazione. Il film racconta proprio una di queste missioni, con il cacciatore Rick Deckard alle prese con l'androide Roy Batty e alcuni compari di quest'ultimo.

Che cosa è credibile: un futuro nel quale riusciremo a creare cervelli artificiali comparabili a quello umano, inserendoli in corpi sintetici del tutto simili ai nostri. Queste macchine potrebbero facilmente passare per umani, a meno di sottoporli a test specifici. Nel film Deckard ne usa uno che è una reinterpretazione del test di Turing.

Cosa non è credibile: una volta sviluppata un'intelligenza tanto evoluta, non sarebbe possibile controllarla anche con la trovata della "scadenza". Con ogni probabilità potrebbe escogitare un sistema per aggirare il test, così come uno o più modi per superare i limiti imposti. L'idea che un cacciatore umano (o presunto tale) possa braccare con successo un androide come Roy non è sostenibile, e tantomeno lo è che la AI si limiti a restare costretta nel corpo umanoide. 

Blade Runner (Final Cut) Blade Runner (Final Cut)