Bocciata la norma anti-blog, vince Cassinelli

L'emendamento d'Alia viene spazzato via dalla proposta Cassinelli e dal partito bipartisan a favore delle libertà digitali

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a cura di Dario D'Elia

Il partito trasversale che ha a cuore il web, in Parlamento, è riuscito la notte scorsa a fare abrogare il chiacchierato emendamento D'Alia. L'articolo 60 del DDL n. 2180 - che avrebbe consentito la repressione di "attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet" e quindi libera censura di siti e blog - è stato bocciato sonoramente dai deputati della Maggioranza e dell'Opposizione.

Ha vinto invece la linea dell'on. Cassinelli che, con un emendamento contenente anche la soppressione dell'articolo 60, ha saputo coagulare forze diverse per la causa. "Vi confesso che raggiungere questa soluzione (che è, senza dubbio, la migliore possibile) non è stato facile. È stata necessaria un’intensa attività, svolta insieme a me dagli amici Antonio Palmieri e Barbara Mannucci, per convincere i colleghi Deputati ed il Governo (hanno dovuto esprimere il proprio parere il Ministero dell’interno ed il dipartimento per le comunicazioni del Ministero dello sviluppo economico)", spiega l'esponente della PdL sul suo blog.

"Alla fine ho presentato, insieme all’onorevole Mannucci, tre emendamenti: quello che vi ho proposto qui sul blog, un altro quasi identico che però presentava alcune differenze dal punto di vista giuridico, ed una terza versione - che è poi quella che le Commissioni hanno approvato - formata da 11 caratteri: Sopprimerlo".

Il testo adesso dovrà ritornare al Senato per essere approvato, che come sostiene Cassinelli "c’è da augurarsi che a nessuno venga l’idea di introdurre nuovamente norme incostituzionali ed illiberali"

Da rilevare la nascita dell’Intergruppo Parlamentare 2.0, un organismo bipartisan di deputati e senatori che si propone di "promuovere lo sviluppo e la diffusione di internet, in particolare di tutte quelle applicazioni online che permettono l’interazione tra sito e utente (blog, forum, chat, social network)".

"…proprio per far sì che la rete sia strumento di diffusione di questi elementi, occorre definire regole e procedure condivise che, tenendo conto della specificità del mezzo Internet, permettano di arginare fenomeni negativi come la pedo-pornografia online, la diffamazione, la violazione della privacy o del copyright", si legge sul blog dell’Intergruppo Parlamentare 2.0.

Dell’Intergruppo fanno parte: Roberto Cassinelli (PDL), Paola Concia (PD), Antonio De Poli (UDC), Massimiliano Fedriga (Lega), Nicola Formichella (PDL), Sandro Gozi (PD), Beatrice Lorenzin (PDL), Matteo Mecacci (Radicali), Federica Mogherini (PD), Alessia Mosca (PD), Vinicio Peluffo (PD), Mario Tullo (PD), Vincenzo Vita (PD) e Pierfelice Zazzera (IdV).