Gli astronauti della NASA che voleranno a bordo della nuova navicella spaziale Boeing CST 100 Starliner indosseranno eleganti tute spaziali blu, più leggere, più semplici e più confortevoli rispetto a quelle attualmente in uso. Sono state presentate ieri, con il nome "Boeing blu" e pesando circa 9 kg considerando tutti gli accessori: un passo avanti rispetto a quelle attuali, che pesano 13,6 kg.
Nella dotazione sono inclusi guanti adatti per effettuare selezioni sui touch-screen, materiali più flessibili e caschi morbidi al posto di quelli staccabili dell'era Shuttle.
Colore a parte la nuova tuta della Boeing non sembra concettualmente molto lontana da quella immaginata nel 1968 da Hardy Amies, fondatore dell'omonima casa di abbigliamento britannica, che collaborò con Kubrik per i costumi di 2001: Odissea nello Spazio. Anzi, a ben guardare, anche se quella arancione di Bowman è rimasta nell'immaginario collettivo, nel film ce n'erano di vari colori, tra cui proprio una azzurra, a dimostrazione che spesso la fantascienza anticipa i reali progressi scientifici.
Tornando all'attualità, l'astronauta della NASA Eric Boe, uno dei quattro astronauti che ha preso parte al test, ha commentato che sono "molto più leggere, più aderenti e sono più semplici, che è sempre una buona cosa [perché] i sistemi complessi hanno più possibilità di rompersi".
La presenza di Boe è dovuta al fatto che fa parte del gruppo di astronauti che sta seguendo l'iter di formazione per volare a bordo della Starliner e della capsula Dragon di SpaceX, che una volta pronte sostituiranno la russa Soyuz nel trasporto da e verso la ISS. Entrambi i veicoli dovrebbero iniziare i voli con equipaggio in uno o due anni.
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La tuta Boeing blu, come quella che sta sviluppando SpaceX, avranno il compito di mantenere in sicurezza gli astronauti in caso di emergenze nei percorsi da e per l'orbita. Non sono progettate per passeggiate spaziali: lì si continueranno per il momento a usare le grandi, ingombranti "unità di mobilità extraveicolari" già a bordo della ISS.
Richard Watson, direttore del sottosistema per le tute spaziali nei programmi NASA con equipaggio aggiunge che "la tuta spaziale agisce come backup di emergenza per i sistemi di supporto vitale ridondanti del veicolo spaziale. Se la missione procede perfettamente non c'è bisogno di una tuta spaziale. È come avere un estintore nella cabina di guida: è necessario che sia efficace quando necessario".