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a cura di Alessandro Crea

Sarà il risultato della crisi economica senza fine o forse dello sviluppo di abitudini d'acquisto più consapevoli, tese a evitare gli sprechi quando possibile, fatto sta che in Italia nel 2017 il mercato della compravendita dell'usato è cresciuto dell'11%, arrivando a pesare 21 miliardi di euro, ovvero l'1,2% del PIL Italiano. A dirlo sono i dati dell'ultimo osservatorio Second Hand Economy resi noti nelle scorse ore da Subito.it e Doxa.

Il mercato dell'usato dunque continua a crescere, tanto che negli ultimi 3 anni il volume d'affari di questo settore è aumentato in modo costante, grazie al forte traino della compravendita online, che pesa per ben 9,3 miliardi di euro (+31% rispetto al 2016 con 7,1 miliardi di euro e +72% rispetto al 2014 con 5,4 miliardi di euro). Secondo i dati infatti il 48% degli italiani ha comprato e/o venduto usato nel 2017, di cui il 42% l'ha fatto online.

re buy used smartphone

I settori più importanti in termini di valore sono Motori (15 miliardi di euro), seguiti da Casa&Persona (3,6 miliardi di euro) e Elettronica (1,3 miliardi di euro). Le regioni che guidano la Second Hand in Italia sono la Lombardia al primo posto, seguita da Toscana ed Emilia Romagna, mentre per quanto riguarda le fasce d'età, i Millennials sono risultati i più attivi rispetto alla media della popolazione (59% contro 48%).

"La second hand è oggi un vero e proprio state of mind integrato perfettamente nelle abitudini di consumo e di vita delle persone, in grado di rappresentare valori ed esigenze di una generazione dinamica e consapevole in crescita nel nostro Paese. Penso in particolare ai Millennials, più attivi nella compravendita dell'usato rispetto alla media della popolazione, per cui ciò che guida la scelta è l'oggetto in sè, nuovo o usato poco importa. Oltre che nativi digitali, potremmo definirli nativi second hand", ha commentato Melany Libraro, CEO di Schibsted Italy (Subito, InfoJobs e Pagomeno).  

L'aspetto valoriale ha un ruolo centrale nella decisione di compravendere beni usati, dimostrando che il consumatore oggi vuole fare scelte consapevoli e coerenti con i principi che guidano il proprio stile di vita. In questo contesto, indubbiamente la capacità di poter acquistare facendo un buon affare in termini economici, garantendo un risparmio rilevante, è la prima motivazione per il 70%, affiancata dalla scelta distintiva di trovare pezzi unici, d'antiquariato o non più in commercio (35%) che permettono di rendere unico il quotidiano, e seguita dall'opportunità di conquistare l'oggetto dei desideri perfetto per le proprie necessità e passioni (10%).

New vs Used Car Mullinax

Entrando nel merito delle ragioni che spingono la vendita, il primo driver è la voglia di liberarsi del superfluo (55%), seguito alla possibilità di comprare altri oggetti nuovi o usati (21%) e da quella di guadagnare per il 19%.

Da queste tendenze emerge un cittadino italiano molto attento alla sostenibilità ambientale che cerca di favorire attraverso il riutilizzo (66%), legato affettivamente agli oggetti a cui attribuisce la possibilità di una seconda vita (60%) e che non rinuncia ad acquistare oggetti altrimenti costosi a un prezzo conveniente (58%).

Gli oggetti che hanno già vissuto una prima vita, grazie alla Second Hand Economy ne vivono una seconda (e a volte anche una terza, una quarta etc.), venendo reimmessi nel circolo virtuoso dell'economia circolare. Nel 48% dei casi il bene viene salvato dalla discarica e usato dal suo nuovo proprietario fino ad essere consumato, nel 26% viene collezionato e conservato, nel 15% viene regalato a una terza vita quando non più utile, e nell'11% viene rivenduto. 

keep calm and buy second hand

Per quanto riguarda invece i guadagni generati dalla vendita di oggetti usati il 40% degli italiani li mette a disposizione dell'economia domestica, il 25% li utilizza per altri acquisti nella stessa categoria di prodotto ma più recente, ad esempio il modello successivo, e il 19% per un oggetto usato della stessa categoria o di altre, infine il 16% per un oggetto nuovo.

I 3 anni in crescita appena trascorsi non saranno un trend del passato ma un volano per un'ulteriore evoluzione in positivo dell'economia dell'usato che per il 75% è destinata a crescere ancora nei prossimi 5 anni. Questa percezione nasce in primis dalla sua capacità di essere un driver di risparmio (49%), in secondo luogo una scelta sempre più ecologica e sostenibile (45%), ma anche distintiva e smart (29%), oltre a rendere i consumi accessibili a più persone (21%) e trasformarsi in un canale di acquisto tra gli altri, normalizzando completamente questa modalità (16%).