Brasile: una nuova Internet contro le spie di Obama

Il Brasile sfida Washington sullo spionaggio online: salta l'incontro e si pensa a una nuova Internet.

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a cura di Dario D'Elia

Il Brasile sta pensando a una nuova Internet, sganciata dal controllo statunitense e soprattutto protetta dall'occhio indiscreto della NSA (National Security Agency). La presidentessa Dilma Rousseff, per protesta contro lo spionaggio che ha subito, ha inoltre deciso di cancellare la visita a Washington che era stata programmata per ottobre.

Fino a quando Barack Obama farà chiarezza sul tema della sicurezza informatica e sul Datagate non ci sarà incontro, perché lo spionaggio nei confronti di Rousseff e della compagnia statale del petrolio, Petrobras, non è stato dimenticato. Anzi, il governo di Brasilia sta già valutando una serie di obblighi per i colossi tecnologici statunitensi che operano sul territorio.

Dilma Rousseff

Google, Microsoft, Apple e gli altri potrebbero essere costretti a confrontarsi con una nuova dimensione online. Si parla ad esempio della possibilità che i service e content provider stranieri vengano obbligati ad archiviare i dati dei cittadini brasiliani sul suolo nazionale. Il tutto affidandosi a server locali per rispettare la sovranità sulla privacy.

È un terreno minato perché, come hanno spiegato i più esperti, si rischierebbe di giungere a una sorta di isolamento digitale. Come se il Brasile decidesse di recintare una porzione di oceano. Per altro i costi sarebbero altissimi e lo stesso Governo si ritroverebbe in mano un potenziale strumento di controllo.

Oggi la maggior parte del traffico Internet brasiliano passa attraverso gli Stati Uniti, ma Rousseff pensa che una soluzione al problema potrebbe essere rappresentata dal completamento - ormai vicino - della dorsale BRICS. Una rete in fibra che da Vladivostock (Russia) giunge a Shantou (Cina) e prosegue per Chennai (India), Cape Town (Sud Africa) e Fortaleza (Brasile).

BRICS

Entro il 2016 dovrebbe poi iniziare la corsa allo spazio, con il lancio del primo satellite di telecomunicazioni. Persino in questo ambito oggi bisogna passare attraverso i servizi di Embratel, la seconda telco brasiliana - proprietà del messicano Carlos Slim.

A Wall Street e nei quartier generali dei colossi IT l'autarchia brasiliana spaventa: tutti gli indici indicano il potenziale enorme di quel mercato. YouTube, Facebook e Twitter spopolano. Non è possibile rinunciare a un paese che vanta più di 190 milioni di abitanti.

Rousseff ha confermato ad Associated Press di condividere la visione europea sul tema della privacy, e di aver già avviato con altri paesi sudamericani trattative per sviluppare la rete territoriale. Sono previsti inoltre notevoli investimenti per favorire la crescita del settore tecnologico nazionale e l'introduzione di limitazioni agli acquisti hardware e software che non rispettano le specifiche sulla privacy del Governo.

Sascha Meinrath, direttore di Open Technology Institute presso il think tank New America Foundation, sostiene che non si possa fare nulla di concreto senza coinvolgere direttamente gli Stati Uniti e le istituzioni internazionali. La NSA ha dimostrato di non aver problemi ad infiltrarsi anche in infrastrutture straniere.

Matthew Green, esperto in sicurezza della Johns Hopkins, parla di un dettaglio sostanziale che gioca a sfavore del Brasile: l'isolazionismo digitale non è in grado di proteggere dalle intrusioni. Senza contare gli effetti collaterali negativi sull'innovazione. "È una sorta di socialismo sovietico informatico", ha sottolineato. "Il sistema libero funziona meglio".

Le diplomazie stanno cercando di ricucire i rapporti tra Washignton e Brasilia, poiché dietro la battaglia ideologica che si sta consumando in questi giorni vi sono interessi commerciali e politici monumentali: c'è per esempio un ordine (non ancora confermato) da 4 miliardi di dollari per 36 caccia F-18 che sta facendo sudare freddo la Boeing. Rousseff, come Lula, ha il timore che i colossi dell'estrazione mineraria e del petrolio approfittino ulteriormente dell'Amazzonia e delle sue coste Atlantiche. La NSA potrebbe infatti aver scoperto qualcosa sulle prossime aste legate a una serie di concessioni.

È un vecchio gioco di equilibri internazionali, ma oggi il Brasile conta di più. Gli errori della NSA rischiano di costare agli Stati Uniti miliardi di euro. La questione immagine non è contemplata.