Broadband: ci aiuterà la manovra economica e la 4G

Il provvedimento riguardante lo sviluppo della rete in banda, presente nel decreto legge della manovra economica è stato approvato. Si prevede la possibilità di destinare le risorse pubbliche dei Fondi strutturali europei 2007-2013 e quelli Cipe.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

La manovra economica recentemente approvata dal Senato contiene un provvedimento riguardante lo sviluppo della rete in banda larga e ultralarga. In pratica il Governo ha deciso di destinare le risorse pubbliche dei Fondi strutturali europei 2007-2013 e quelli (eventualmente riprogrammati) Cipe a "interventi finalizzati alla realizzazione dell'infrastruttura (passiva, aperta e neutra, NdR) di telecomunicazione a banda larga e ultralarga, anche mediante la valorizzazione, l'ammodernamento e il coordinamento delle infrastrutture esistenti". L'unico limite è dato dal fatto che "non vi dovranno essere oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato".

Senato

Il tutto per rispettare gli obiettivi dell'Agenda digitale europea che prevedono "il diritto di accesso a  internet per tutti i cittadini ad una velocità di connessione superiore a  30  Mb/s (e almeno per il 50% " al di sopra di 100  Mb/s)", secondo quanto riporta il decreto legge della manovra (6 luglio 2011 N°98). La Camera di esprimerà oggi con il voto.

Per quanto riguarda invece la prossima gara per l'assegnazione di frequenze da utilizzare in ambito wireless broadband, il ministro per lo Sviluppo economico Romani si è detto soddisfatto. "Siamo una nazione mobile e ne dobbiamo tener conto ed è uno dei motivi per i quali abbiamo voluto anticipare l'assegnazione delle frequenze in banda. Servirà a fare la Rete in 4G. Il ritardo strutturale che abbiamo oggi in fibra lo possiamo recuperare velocemente con l'ampliamento della 4G", ha spiegato il ministro durante l'audizione di ieri presso la Commissione Trasporti e Tlc della Camera.

"L'ICT è un volano per il futuro. Negli ultimi 15 anni ha contributo alla crescita del Pil europeo per oltre il 50%. Il valore dell'internet economy è di 31,6 miliardi, il 2 per cento dell'intero Pil del nostro Paese".

"L'evoluzione del sistema è clamorosamente veloce. Oggi con la partecipazione per la gara delle frequenze potrebbe non essere più necessario lo schema come da noi immaginato con l'accesso della fibra in ogni casa. Lo sviluppo del mobile ci avvantaggia".

Il wireless broadband basato sulle nuove frequenze è però oggetto dibattito. Non è ancora chiaro se le prestazioni ottenibili siano adeguate per far fronte al digital divide o a servizi avanzati.