Broadband di casa a 20 Gbps su comune fibra ma low cost

Il progetto Ocean della Bangor University punta a ottenere una velocità di 20 Gbps sulle comuni reti in fibra risolvendo il problema della dispersione. I primi risultati dovrebbero concretizzarsi entro tre anni.

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a cura di Dario D'Elia

Connessioni broadband domestiche a 20 Gbps senza costi esagerati. Questa è la promessa del progetto Ocean curato da un gruppo di ricercatori della gallese Bangor University. Al momento sono ancora in una fase di sviluppo iniziale, ma pare che in laboratorio siano riusciti a raggiungere una velocità su fibra 2mila volte superiore al normale (praticamente un film HD scaricato in 10 secondi) su una comune connessione.  

Ma qual è esattamente il segreto di questo progetto? In pratica l'obiettivo dei prossimi tre anni di ricerche sarà quello di lavorare sulla diminuzione della dispersione. Com'è risaputo le reti in fibra veicolano flussi di dati digitali attraverso la luce. Più sono estese le reti e maggiore è il livello di errore, che di fatto viene chiamato "dispersione".

OFDM

Ebbene, l'unica soluzione oggi è quella di incrementare le fibre ottiche nei cavi, aumentare il numero di codifica/decodifica dei laser che trasportano i dati e amplificare il segnale. "Il problema è che tutto questo costa molto denaro", ha ammesso il Dottor Roger Giddings, che sta lavorando appunto al progetto. "Quindi il progetto Ocean punta a trovare il modo di farlo con un costo accettabile per il mercato commerciale".

La soluzione è nell'Optical Orthogonal Frequency Division Multiplexing (OOFDM). Di fatto si pensa di prendere i dati digitali nello stato grezzo, convertirli in una serie di onde elettriche e poi successivamente trasformarli in segnali ottici che il laser può trasportare nel cavo. La novità è che è stato progettato un kit elettronico specifico capace di codificare e decodificare i segnali ottici in tempo reale. "Ci sono probabilmente meno di 10 team al mondo che stanno studiando il problema ma noi siamo i soli che hanno ottenuto un sistema end-to-end [...] possiamo dimostrare che funziona in tempo reale", ha aggiunto lo scienziato. Per altro alla Bangor University sono convinti che si possa anche arrivare a 40 Gbps; è solo questione di tempo.

Il progetto Ocean è sulla buona strada, ma la cosa interessante è che l'industria ha fiutato il potenziale del progetto. Il team di ricercatori vanta infatti la collaborazione degli esperti di Fujitsu Semiconductors Europe (hardware), Fraunhofer Heinrich Hertz Institute (software), Finisar Israel (fibra) e VPIsystems (analisi dati network).

"Speriamo di avere un modulo funzionante alla fine del terzo anno di progetto, per ora siamo al primo", ha concludo Giddings.