Broadband italiano quasi saturo, mancano tre gatti

Secondo il Rapporto sul broadband italiano di Between siamo vicini alla saturazione del bacino di utenza potenziale

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a cura di Dario D'Elia

Gli ISP italiani sono sicuramente preoccupati per il destino del nostro mercato broadband. L'ultimo Rapporto Between "sulla diffusione dei servizi a banda larga nelle famiglie" sembrerebbe delineare uno scenario positivo, con dati in crescita, ma la verità è un'altra.

Ne "La domanda di connettività e servizi a banda larga nelle famiglie italiane" si scopre che nel primo trimestre 2009 vi è stato incremento del numero degli accessi pari a 300 mila unità – sufficienti per raggiungere quota 12 milioni. Il problema, però, è che sebbene il trend sia positivo ci stiamo avvicinando sempre di più alla saturazione del mercato.

"Sono circa 12 milioni le famiglie italiane che non possiedono un PC, mentre sono rimaste solo 1,6 milioni quelle che possiedono un PC senza avere ancora una connessione ad Internet. I due dati appena citati evidenziano che la soglia di saturazione del bacino di utenza potenziale, rappresentato dalle famiglie con PC, si sta progressivamente avvicinando", si legge nel documento.

"La percezione dell’inutilità di Internet come barriera all’adozione è, infatti, sempre più consistente, man mano che a rimanere escluse sono le famiglie dalle condizioni socio-economiche più arretrate. Tali famiglie, tipicamente prive di membri in grado di usare un PC, non hanno la possibilità di percepire correttamente le potenzialità della rete come nuovo canale di fruizione di servizi".

Tutto questo potrebbe trasformarsi in un incredibile rischio finanziario per gli operatori del settore. Lo stesso super-consulente del Governo, Francesco Caio, aveva sottolineato nel suo rapporto che la crescita della diffusione del broadband in Italia è stata trainata dalla discesa dei prezzi e dall'aumento delle prestazioni.

"Qual è la disponibilità del mercato a pagare prezzi più alti per performance più elevate?", si domandava l'esperto. "Quanto il mercato sarà in grado di finanziare l'investimento in NGN (Next Generation Networking)?"

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