Brunetta presenta Raiwatch.it per il pluralismo informativo

Raiwatch.it consente di votare le proprie trasmissioni preferite.

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a cura di Dario D'Elia

Ieri è stato inaugurato Raiwatch.it, uno strumento online che dovrebbe consentire ai cittadini di monitorare e valutare programmi e telegiornali della RAI in termini di pluralismo. Purtroppo la sua presentazione ieri si è connotata immediatamente di tinte politiche, poiché Renato Brunetta,  capogruppo alla Camera del PDL e membro della vigilanza RAI, ne ha approfittato per denunciare presunti squilibri dell'informazione nazionale.

"Attraverso lo studio dei dati forniti dall'azienda di viale Mazzini e dall'Osservatorio di Pavia è stato possibile accertare che l'editore reale non è quello giuridico, non sono i cittadini, come dimostrano i contenuti delle principali trasmissioni caratterizzati da squilibrio e mancanza di pluralismo", si legge nel comunicato del PDL. "C'è infatti un enorme sbilanciamento a favore dei partiti di sinistra, in particolare del Partito Democratico, editore effettivo, e delle correnti culturali di impronta radical chic".

Raiwatch

Lasciando da parte per un attimo la polemica politica è interessante rilevare quanto il risultato finale sia mediocre. "Uno degli slogan della RAI era L'abbonato ha sempre un posto in prima fila, ma fra i tanti canali è sempre mancato quello interattivo che permetta a tutti, e non solo a chi possiede il dispositivo auditel, di dire la propria sul servizio offerto, sulla serietà dei contenuti, sull'equilibrio e sul pluralismo delle trasmissioni RAI, cioè della coerenza della radio-televisione di Stato con la sua missione di servizio pubblico", campeggia nella homepage. "Da oggi noi colmiamo questa lacuna. Da oggi, con questo sito, gli abbonati sono in prima fila e con diritto di parola".

Il sito appare come un comune blog. La speranza è che non ci abbiano investito più di tanto, a livello economico. Dispone di 4 macro aree dedicate ai compensi, fornitori, pluralismo e l'Osservatorio di Pavia. Andando a cliccare si accede a documenti PDF di interrogazioni parlamentari o dati.

Dopodiché il cuore del sito dovrebbe essere rappresentato dai profili delle trasmissioni. Ma la brutta sorpresa è che per votare (con le stelline) non c'è bisogno di essere inscritti. L'iscrizione serve solo per lasciare i commenti: ovviamente questi latitano. Poi ci sono i classici collegamenti ai social network.

Ecco che si scopre che Report ha 9 stelline con 180 voti, Che tempo che fa ha 7 stelline con 149 voti, e via così fino ad Agorà con 6 stelline e 54 voti. Raiwatch.it in fin dei conti non dice quale sia il parere degli italiani sulla RAI e sui suoi programmi, ma consente di comprendere con precisione l'idea di "interazione" e "valutazione" di chi ha pensato il progetto. Un plebiscito digitale con le stelline.