BT obbligata a condividere la fibra, e Telecom Italia?

Il Garante delle Comunicazioni britannico impone a British Telecom, l'ex monopolista TLC, di condividere rete in fibra, cavidotti e pali telegrafici. L'obiettivo è sostenere la diffusione della banda larga e agevolare la creazioni di un mercato competitivo.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante delle Comunicazioni britannico (OFCOM) ha imposto all'ex monopolista British Telecom di condividere il suo network in fibra con gli altri provider. L'iniziativa è in linea con quanto richiesto dall'Unione Europea, tanto più che dovrà essere garantito anche l'accesso fisico ai cavidotti e ai pali telegrafici. Insomma non solo dovrà essere condivisa la fibra ottica esistente ma anche agevolato l'ampliamento della rete.

OFCOM non scherza

L'aspetto curioso della questione è che BT si sta dando comunque da fare: ha promesso 1,7 miliardi di euro di investimento per l'installazione di 3,5 milioni di connessioni fiber-to-the-premises (FTTP) e 7 milioni di connessioni fiber-to-the-cabinet (FTTC) da 40 Mbps - soluzioni di fatto che portano la fibra nella cabine di zona o direttamente in casa o in condominio . Quella di OFCOM non è quindi un'azione punitiva bensì parte di una strategia ad ampio respiro a cui il Governo tiene molto. L'obiettivo è di fornire vere connessioni a banda larga (minimo 2 Megabit) a tutti gli edifici inglesi entro il 2015.

I prezzi di accesso alla rete BT dovranno essere di mercato e ovviamente compatibili con le esigenze di sviluppo del paese - al riguardo sarà OFCOM a vigilare.

A questo punto attendiamo il parere dell'AGCOM e di Telecom Italia. L'Europa si sta muovendo verso una direzione precisa, ci adegueremo anche noi o individueremo una via alternativa perché siamo "più speciali" degli altri?