Buono a sapersi: l'ABC di Internet secondo Google

Si chiama Buono a Sapersi la nuova iniziativa realizzata da Google e dalla Polizia Postale per istruire i neofiti sui pericoli di Internet e fornire allo stesso tempo le nozioni necessarie per garantirsi una navigazione sicura e senza rischi per i dati personali. Il progetto arriverà anche nelle scuole a beneficio di studenti, insegnanti e genitori.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Google ha avviato in Italia la campagna "Buono a Sapersi", sviluppata in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, con l'obiettivo di indicare agli internauti cosa fare per navigare in sicurezza e a gestire con consapevolezza la condivisione dei propri dati online.

Tutto parte dall'idea di rassicurare quegli utenti che sono attirati dai benefici che può apportare la Rete, ma sono preoccupati principalmente perché si sentono impreparati ad affrontare temi quali la sicurezza e la tutela della privacy. La paura più comune emerge da un sondaggio condotto da Duepuntozero Doxa su commissione di Google: il 79% degli utenti manifesta timori nell'uso della rete e di questi il 95% teme l'uso improprio dei propri dati ad opera di malintenzionati e criminali.

Il sito dell'iniziativa Buono a Sapersi

Secondo la stragrande maggioranza di questi utenti (3 su 4) la trasparenza e il controllo sono la ricetta per mettere nel cassetto le preoccupazioni. È quindi bastato far leggere le informazioni e i servizi che Google ha incluso nel proprio Centro Privacy per tranquillizzare il 70% degli utenti. L'azienda di Mountain View ha pertanto deciso di far partire una campagna mediatica tramite tutti i media per moltiplicare l'effetto benefico sulle masse.

Simona Panseri, direttore della comunicazione di Google Italia, ha spiegato che l'azienda "crede profondamente nelle potenzialità che può offrire la Rete e opera nella convinzione che le persone debbano avere trasparenza e controllo sui propri dati. Per questo sono stati realizzati vari strumenti per la privacy, come per esempio la Dashboard. Tuttavia, se è vero che tutti vogliono sentirsi sicuri online, è altrettanto vero che molte persone non ritengono di sapere come fare. Buono a Sapersi indica alle persone passi semplici e chiari da seguire".

Le aree trattate nel sito di Google dedicato all'iniziativa sono quattro. Nella parte inerente la sicurezza online si può imparare cos'è un malware, quali trucchi adottare per creare password sicure, perché è importante proteggere la rete Wi-Fi di casa con una password, come non farsi infinocchiare dai messaggi di phishing e quali sono le misure da prendere per navigare in Internet dai prodotti mobile senza rischi.

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Nella parte dedicata alla gestione dei dati sul web si descrivono le tipologie di dati che i siti Internet normalmente raccolgono e sfruttano per offrire servizi efficaci agli utenti. In questo frangente si spiega in dettaglio cosa sono e come si gestiscono i cookie, cos'è e a cosa serve un indirizzo IP, cosa significa accedere a un account.

La sezione " i tuoi dati su Google" offre invece informazioni relative alle informazioni personali degli utenti di cui Google fa uso. In questa parte si trova la spiegazione su cos'è e a cosa serve un log di ricerca, quali sono i meccanismi della pubblicità su Google nei diversi servizi dell'azienda, quali sono, come funzionano e come si gestiscono i servizi di localizzazione.

Infine, nella parte della gestione dei dati sono elencati e descritti gli strumenti che Google mette a disposizione per aumentare il controllo dei propri dati online: come gestire i cookie, cos'è e come funziona Google Dashboard, qual è lo strumento di gestione della pubblicità.

Insomma, un centro di apprendimento dei concetti di base sulla Rete che può rivelarsi utile per i neofiti, che si aprirà agli studenti nel corso del prossimo anno scolastico, quando la Polizia Postale e delle Comunicazioni svolgerà attività di formazione sui temi dell'iniziativa, secondo un calendario che verrà pubblicato nella sezione del sito dedicata ai Corsi di formazione. Si prevede che il progetto porterà alla formazione di oltre 450mila studenti, ma forse i più bisognosi saranno insegnanti e genitori.