CALET, CALorimetric Electron Telescope

I rivelatori di particelle che sono in orbita attorno alla Terra impegnano molti fisici italiani. DAMPE, Calet, Fermi e AMS sono tutti esperimenti a partecipazione italiana: ecco qualche dettaglio.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

CALET, CALorimetric Electron Telescope

CALET, acronimo di CALorimetric Electron Telescope, è il frutto di una collaborazione internazionale guidata dall'agenzia spaziale giapponese JAXA (Japanese AeroSpace Agency) in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA.  L'esperimento è stato lanciato a bordo del veicolo H-IIB e una volta raggiunta la ISS è stato installato sulla Exposure Facility (JEM-EF), la piattaforma esterna del modulo giapponese (KIBO). È in funzione da ottobre di quest'anno e ha la particolarità di fare osservazioni dirette di elettroni nell'intervallo del Tera elettronvolt (TeV)

CALET on EF

Sfruttando il fatto che orbita a circa 400 Km di altitudine, questo strumento consente osservazioni a lungo termine e ad elevata precisione di elettroni, raggi gamma, protoni e nuclei atomici ad altissime energie. Per le sue peculiarità Calet può risolvere molte delle questioni in sospeso come per esempio l'origine dei raggi cosmici, la loro accelerazione e propagazione nella galassia e la natura della materia oscura.

image 4

Grazie alla sua risoluzione e alla capacità di discernere tra adroni ed elettroni e tra le particelle cariche e i raggi gamma, Calet sarà in grado di ampliare e convalidare il lavoro dei predecessori, fra cui i palloni aerostatici come ATIC, CREAM e TRACER e i satelliti come FERMI, PAMELA e AMS.

Uno dei principali obiettivi scientifici di Calet è quello di misurare lo spettro di elettroni e positroni cosmici nel range di energia che va da pochi GeV a circa 10 TeV. In questo intervallo si potrebbero rilevare possibili "vicine" fonti di elettroni di alta energia situati nella nostra Galassia.

image 3

Il cuore dello strumento è il Total Absorption Calorimeter (TASC), il cui sviluppo ha coinvolto anche fisici italiani. È caratterizzato dalla capacità di ottenere l'imaging di sciami di particelle generati dai raggi cosmici, in modo da effettuare misurazioni estremamente precise e di determinare con estrema precisione l'energia di elettroni e positroni oltre il TeV.

KIBO photo small