Canone RAI anche per chi possiede PC e videofonini

Scoppia la protesta di centinaia di cittadini, accusati di non pagare il Canone sebbene in possesso di soli PC.

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a cura di Dario D'Elia

Canone RAI da pagare anche se in possesso di un personal computer o un telefonino? Questa la domanda che si stanno ponendo centinaia di cittadini. Nelle ultime settimane la Sat, il Servizio abbonamenti televisivi, avrebbe inviato richieste di regolarizzazione ad utenti sprovvisti di televisori.

"Non si capisce con quale criterio il Sat invii queste lettere ma è sicuro che hanno dei toni decisamente minatori. Si paventano blocchi amministrativi delle auto o pignoramenti senza che la legge lo preveda. Per questo stiamo valutando la possibilità di presentare un esposto in procura per abuso d'ufficio", ha commentato Silvio Pieri, il presidente dell'ufficio del Garante del contribuente del Piemonte, competente per il territorio.

La questione di fondo è che la norma del 1938 prevede che chiunque detenga un "apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni" debba pagare il Canone della RAI. Teoricamente la cosa potrebbe riguardare quindi anche i pc dotati di scheda TV e i videofonini. E infatti nelle lettere spedite si legge che sono "compresi personal computer, decoder digitali e altri apparati multimediali".

"Un tempo chi comprava un televisore veniva registrato con nome e indirizzo, mentre adesso questo non si fa più e in effetti l'evasione è aumentata moltissimo Ma non si può rispondere all'illegalità con altra illegalità. A norma di legge per rescindere un contratto tv basta mandare una raccomandata, ma il Sat poi continua a tempestare di lettere chiedendo la compilazione di moduli. Inoltre quando si chiude un abbonamento si paga ancora una tassa di suggellamento che sarà pure di pochi euro, ma non c'è più nessuno che venga a impacchettare il televisore che non si usa più", ha aggiunto Pieri.

"Credo sia opportuna una modifica della legge una proposta potrebbe essere quella di una tassa sull'acquisto di un televisore in cambio dell'abolizione del canone. In effetti l'origine stessa del canone viene meno, visto che un tempo doveva servire per garantire il servizio pubblico anche nelle zone in cui non rendeva trasmettere, mentre ora con il satellite si arriva ovunque senza problemi", ha concluso il Garante del Piemonte.