Carta di Identità Elettronica 3.0 da marzo in 153 comuni

Dopo 18 anni di sperimentazione, da marzo arriva la Carta di Identità Elettronica 3.0. Sarà la volta buona? Si potrà dare il consenso alla donazione di organi ma non integrerà anche i dati sanitari. Occasione sprecata per arrivare ad un documento onnicomprensivo.

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a cura di Pino Bruno

Dopo 18 anni di sperimentazioni e decine di milioni di euro investiti, forse è la volta buona per la Carta di Identità Elettronica (CIE). Si comincia a marzo in 153 comuni, fa sapere l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), ed entro il 2018 "sarà completata la diffusione su tutto il territorio nazionale". Da Agordo a Zoppe' di Cadore, passando per grandi città e piccoli centri, i cittadini potranno finalmente dare l'addio al vecchio e scomodo documento di cartoncino che fa tanto ridere doganieri e poliziotti di tutta Europa.

Sarà particolarmente utile avere in tasca la card digitale, peraltro già adottata da tempo nel resto d'Europa. Saremo costretti a mostrarla più spesso, con il Trattato di Schengen in via di ridimensionamento.

Carta di identità tradizionale
Addio al ridicolo cartoncino?

La nuova CIE – dice l'AgID - sarà costituita da una smart card su cui saranno presenti le impronte digitali, il codice fiscale e gli estremi dell'atto di nascita, corredati da una serie di elementi di sicurezza (ologrammi, sfondi di sicurezza, micro scritture). Al momento della richiesta il cittadino potrà fornire il proprio consenso alla donazione degli organi e potrà indicare le modalità di contatto, ovvero il numero di telefono, l'indirizzo di posta elettronica o l'indirizzo PEC. E il Fascicolo Sanitario Elettronico? Niente da fare, occasione sprecata per arrivare finalmente ad un solo documento onnicomprensivo.  

La nuova CIE, attraverso un sistema di emissione di tipo centralizzato, permetterà l'innalzamento dei livelli di sicurezza: i dati del cittadino saranno infatti codificati secondo gli standard europei in materia di documenti elettronici già adottati per il passaporto elettronico e per il permesso di soggiorno elettronico, riducendo così le possibilità di contraffazione. Già, perché il cartoncino tradizionale è facile da falsificare, non a caso sono frequenti i furti nei municipi ordinati dalle organizzazioni criminali. La Carta di Identità Elettronica 3.0, secondo alcuni esperti, presenta comunque criticità per quel che riguarda il chip NFC, come Tom's Hardware ha raccontato di recente.  

Carta di Identità Elettonica

Al progetto partecipano il Ministero dell'Interno, che mette a disposizione il sistema infrastrutturale garantendo integrità e sicurezza, l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, responsabile della produzione e della spedizione della CIE, AgID, che svolge funzione di supervisione e raccordo tra i diversi attori coinvolti.

Adesso resta da capire se chi ha una Carta di Identità Elettronica di prima e seconda generazione debba o meno sostituirla e a quale prezzo. Ecco l'elenco dei 153 comuni che cominceranno a emettere la CIE da marzo. C'è anche il vostro?