Carte clonate, prelevati 11 milioni di euro in 3 ore

In una manovra coordinata in Giappone, i cyber-criminali hanno prelevato 1,4 miliardi di Yen (11,4 milioni di euro) attraverso 1400 sportelli sparsi per il paese.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Esistono diversi metodi per far fruttare i dati di carte di credito rubati. Alcune organizzazioni criminali li usano trasferendo piccole somme di denaro, cercando di passare inosservati. Altri preferiscono aspettare l’occasione buona e fare il colpo grosso per incassare in un’unica soluzione.

È quello che è successo lo scorso 15 maggio in Giappone, dove i truffatori sono riusciti a incassare 1,4 miliardi di Yen in meno di tre ore.

Un’azione perfettamente coordinata, che ha avuto come teatro la città di Tokyo e 16 prefetture sparse per il paese. Secondo una prima ricostruzione, i prelievi sarebbero stati effettuati da circa 100 persone, usando carte di credito clonate della Standard Bank del Sud Africa.

banca
Prelievi da sportelli giapponesi con carte di credito clonate di una banca sudafricana. Le forze di polizia avranno il loro da fare.

I “muli” si sono mossi tra le 5 e le 8 del mattino, effettuando un singolo prelievo per bancomat e ritirando l’importo massimo di 100,000 Yen consentito dai dispositivi.

Le autorità di Tokyo hanno avviato un’indagine congiunta con le forze dell’ordine del Sud Africa per ricostruire la dinamica del furto dei dati delle carte di credito.

In una dichiarazione ufficiale, la Standard Bank ha ammesso di essere stata vittima di un attacco sostenendo però che questo avrebbe coinvolto un “piccolo numero” di conti e chiarendo che la vicenda non avrà ripercussioni sui clienti.

Sul fronte opposto, la polizia giapponese sta esaminando le riprese delle telecamere a circuito chiuso per cercare di identificare i ladri. A quasi 10 giorni dal fatto, però, non è stato ancora effettuato alcun arresto.