Carte revolving pericolose: attenzione allo shopping hi-tech

Le carte revolving hanno tassi di interesse molto alti.

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a cura di Dario D'Elia

Il desiderio di possedere tablet, smartphone, TV LCD e ogni altro dispositivo hi-tech a volte può fare cadere nella trappola delle carte revolving. Cosa sono? Una specie di carte di credito che dilazionano nel tempo i pagamenti. Il problema è che i tassi di interesse applicati sono altissimi, e così si rischia di strapagare i propri oggetti del desiderio.

La Banca d'Italia ha stimato che nel trimestre luglio-settembre 2013 il tasso medio effettivo globale su base annua (taeg) è del 17,20% per prestiti fino a 5.000 euro. L'usura scatta solo oltre il 25,2%. In ogni caso sul fronte dei finanziamenti le revolving sono le più care, poiché i prestiti al personale si aggirano intorno al 10-12% di tasso medio.

Voglio tutto!!!

I gestori delle carte revolving hanno capito però come convincere i potenziali clienti. Spesso vengono consegnate gratuitamente quando si accende un finanziamento in una grande catena di negozi. Oppure arrivano direttamente a casa, promettendo libertà di spesa. E infatti nel 2012 si contavano già 3,5 milioni di queste carte nei portafogli degli italiani.

Il problema, secondo gli esperti di Euroconsumatori, è che "su un contratto per un importo a disposizione di 2.000 euro e per utilizzi di poco più di 12.800 euro distribuiti in 6 anni, il cliente paga più di 17.200 euro". Insomma più di 4.000 di interessi e spese, per avere sempre a disposizione 2.000 euro.

Saltare anche una sola rata diventa poi una tragedia epica: gli interessi di mora sono così alti che l'Antitrust si è vista costretta a attivare un numero verde (800.16.66.61) per questi casi. Altroconsumo si è spinta oltre: ha realizzato un servizio per calcolare il reale costo del pagamento rateale con le revolving.

"Occorre una maggiore consapevolezza da parte del cliente quando sottoscrive questi contratti e una maggiore trasparenza da parte degli operatori che li propongono", ha spiegato Gianfranco Toriero, capo ufficio studi dell'ABI a La Repubblica. "Il fatto è che le spese di istruttoria comunque alte vanno spalmate su importi molto contenuti, nell'ordine di 1.500-2.000 euro, quindi incidono di più sul costo totale del debito".

Il nostro consiglio quindi è di non accendere finanziamenti o accettare piani di pagamenti rateali se non si hanno ben chiare le condizioni. Fatevi fare un preventivo dell'intera operazione: non c'è nulla di cui vergognarsi. E poi detta tutta valutate sempre il prezzo di un qualsiasi dispositivo hi-tech in relazione al vostro stipendio o le vostre entrate. Un mese di lavoro può valere uno smartphone?