C'è il sole, montiamo i robot!

Un gioco divertente che permette di far capire ai bambini in maniera semplice a che cosa servono i pannelli solari.

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a cura di Elena Re Garbagnati

rubrica bimbi

Per un bambino il gioco non è solo una parte divertente dell'apprendimento, ne è la sostanza stessa. Sono in molti dell'opinione che non sempre è vero che prima viene la teoria, e poi (semmai) la pratica: una dimostrazione ben fatta può essere un'ottima introduzione a un argomento nuovo.

Quello che vi presento oggi è proprio questo: in un'epoca in cui si fa tanto parlare di energia solare, si può spiegare ai bambini dagli 8 anni in su il suo funzionamento pratico con  il Gioco Veicoli a Energia Solare di Buki France. Non è un libro, ma il contenuto scientifico non manca certo: parliamo di una scatola con una serie di pezzi che, combinati in maniera differente, possono dare vita a 10 diversi veicoli, dal robot  bipede al quadrupede, passando per il SUV, l'elicottero, il drone, la moto e altro.

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Tutti hanno un doppio sistema di alimentazione: una normale pila stilo AA (non in dotazione), oppure un piccolo pannello solare. Una volta montato il robot  basta azionare l'interruttore e - se tutto è stato fatto per bene - il robot si muove.

Vale la pena anticipare subito che il passaggi del montaggio non sono sempre scontati, quindi è bene affiancare il bambino in un'attività in cui la precisione è tutto per una buona riuscita, che poi però arriva. Il fatto è che le istruzioni di montaggio sono schematiche e fatte per illustrazioni, ma se a un primo momento sembrano molto semplici, a volte non consentono di capire al volo che - per esempio - una ruota girata di pochi millimetri rispetto alla posizione prevista non permette al robot di muoversi correttamente una volta terminato il montaggio.

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L'alimentazione è migliorabile, nel senso che fatta eccezione per un'autentica giornata di solleone i pannelli solari spesso non sono sufficienti per far muovere i robot e si finisce per ricorrere alla pila. Per questo è un gioco da usare preferibilmente d'estate.

Altro aspetto positivo è che si possono combinare i pezzi con la fantasia per modificare i progetti: il risultato non è garantito, ma lasciar correre la fantasia dei bambini è sempre un'ottima idea. È così che mia figlia ha inventato l'11mo e il 12mo robot. Strada facendo ha rotto un paio di pezzi, che in alcuni casi sono un po' delicati, ma ci sono pezzi in abbondanza (soprattutto i più piccoli e fragili), quindi è difficile fare disastri irreparabili.

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Tornando ai robot dei progetti contemplati dal produttore, una volta montato tutto alla perfezione si muovono davvero, con movimenti lenti che non sono una caratteristica negativa, perché permettono ai piccoli costruttori di vedere come si muove ogni elemento della loro creazione e capire perché un pezzo andava montato in un modo piuttosto che in un altro.

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L'idea mi è piaciuta molto, il gioco è vario e impegna per diverse ore prima di terminare la costruzione di tutte e 10 le opzioni (una per volta). E in più è l'occasione per capire perché il pannello solare montato sul tetto di casa è utile.