Chiamparino pronto a sfidare Motorola

Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, si dice pronto a incatenarsi ai cancelli di Motorola. Insieme alla presidentessa della regione, intanto, si studiano nuove possibilità per arginare il dramma.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

In una recente intervista, la Presidentessa della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ha affermato che l'Istituzione è pronta a far fronte all'abbandono di Motorola. I dipendenti licenziati dal colosso della telefonia, infatti, potrebbero essere riassorbiti, almeno in parte, da un nuovo polo industriale, nato da una collaborazione tra la regione, Reply e la fondazione CRT. Per ora, però, i condizionali sono numerosi.

La Bresso aveva già scritto una lettera a Motorola, congiuntamente con il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che si è dichiarato pronto a gesti eclatanti, come incatenarsi ai cancelli degli stabilimenti.

Chiamparino, da parte sua, non le ha mandate a dire, affermando che "La Motorola ha ingannato la città", ottenendo ben 11 milioni di euro in finanziamenti, per poi levare le tende, mentre fino al giorno prima parlavano di un nuovo insediamento di 2000 metri quadrati.Chiamparino, poi, ricorda che Motorola ha avuto accesso anche ai fondi per la ricerca del Politecnico di Torino e, "per unanime ammissione (di Motorola, NdR) il centro Motorola di Torino era uno dei migliori del gruppo".

Il sindaco, però, non cade nella trappola, e non ci sta a parlare di protezionismo, ma parla di una comunità e un area capaci di accogliere e far sviluppare le aziende più innovative. Insomma, Torino non tornerà ad essere sinonimo di crisi, dopo i fasti olimpici.Ne ha anche, infine, per il governo che, secondo il sindaco, brilla per la sua assenza, e chiude scherzando su lui e Tremonti incatenati insieme.

E intanto Motorola che fa? L'azienda naviga in acque sempre peggiori, tanto che si vocifera, e nemmeno tanto sommessamente, di un possibile acquisto da parte di Cisco, che ha liquidità in abbondanza e voglia di acquistare, in un momento che, in effetti, non potrebbe essere più opportuno.