Chieri (TO) viaggerà a 1 Gigabit al secondo con la rete in fibra di Open Fiber

Siglata la convenzione tra il comune piemontese di Chieri e Open Fiber, che investirà 4 milioni di euro per cablare circa 13mila unità immobiliari.

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a cura di Alessandro Crea

Ottomila chilometri di fibra ottica per spingere la città di Chieri (TO) a 1 Gbps
e abilitare servizi innovativi che sfruttino l’elevata velocità e la bassa latenza della nuova connessione: Open Fiber, la società partecipata al 50% da Enel e al 50% da Cassa depositi e prestiti, ha siglato una convenzione con il comune del torinese per realizzare sul territorio una nuova infrastruttura, interamente in fibra ottica, in modalità FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa), che garantirà prestazioni non raggiungibili con le attuali reti in rame o miste fibra-rame.

Il piano prevede un investimento di Open Fiber pari a 4 milioni di euro, che consentirà di collegare alla banda ultra larga circa 13mila case e uffici chieresi, che potranno così navigare fino a 1 Gigabit al secondo beneficiando di una rete a prova di futuro, perché capace di supportare tutte le più moderne tecnologie esistenti.

"L’infrastruttura FTTH rappresenta un asset strategico per la città e siamo molto orgogliosi che Chieri abbia sposato il nostro progetto. Mi auguro che la fibra ultraveloce possa rappresentare, in termini di stimolo alla competitività del territorio, ciò che è stata per i chieresi la produzione tessile: un volano per la crescita e per lo sviluppo, che ha reso Chieri un fiorente centro economico e imprenditoriale", ha sottolineato Giovanni Romano Poggi, Regional Manager Piemonte e Liguria di Open Fiber.

"Senza contare che questa è una grande opportunità anche per i cittadini, perché il nostro intervento è gratuito e accresce il valore degli immobili. Ringrazio l’Amministrazione Comunale per aver sin da subito supportato il piano di Open Fiber e per il contributo in fase di progettazione".

La convenzione stabilisce le modalità di scavo e ripristino per la posa della fibra ottica, come previsto dal decreto ministeriale del 2013: Open Fiber utilizzerà ove possibile cavidotti e infrastrutture di rete sotterranee già esistenti per limitare l’impatto degli scavi sul territorio. A Chieri si stima che il riutilizzo delle reti esistenti supererà il 40% del progetto complessivo. Gli scavi saranno effettuati privilegiando modalità innovative a basso impatto ambientale, riducendo le difficoltà per l’utenza; lo scavo tradizionale, insomma, sarà previsto solo dove non si possa ricorrere nessuna delle altre soluzioni.

Una volta effettuati i lavori, il ripristino del manto stradale sarà a carico di Open Fiber, che dovrà rispettare dei tempi tecnici di assestamento del terreno per la posa dell’asfalto definitivo. La fibra ultraveloce raggiungerà non solo le case di Chieri, ma anche diversi edifici di pubblico interesse e molte sedi comunali, che velocizzeranno in questo modo il processo di digitalizzazione migliorando così il rapporto con i cittadini. Smart working, streaming e gaming online in HD, telemedicina, cloud computing, telerilevamento ambientale, sono solo alcuni dei servizi abilitati dalla nuova infrastruttura di Open Fiber, che ha l’obiettivo di realizzare una rete quanto più pervasiva ed efficiente possibile, per rilanciare il "sistema Paese" e favorire l'evoluzione verso "Industria 4.0".

L’azienda sta intervenendo in Piemonte sia come operatore privato – oltre a Chieri, ad oggi il piano interessa anche Torino e hinterland, Novara, Alessandria e Vercelli – sia come concessionario di bando pubblico Infratel (società del Mise) per la copertura delle aree bianche del Paese, ossia quelle zone non ancora dotate di reti ultrabroadband: il progetto riguarda circa 1200 comuni su tutto il territorio regionale, e ha lo scopo di colmare il gap digitale che ne limita le opportunità di sviluppo.