Chip come il cervello umano, i primi prototipi

I primi prototipi di chip cognitivi sono pronti. Un computer cognitivo potrà imparare da solo analizzando un'elevata quantità di dati e auto-programmarsi.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Dopo tre anni di ricerche condotte da IBM insieme a ricercatori universitari (Columbia University, Cornell University, University of California, Merced e University of Wisconsin), i primi due prototipi funzionanti di chip cognitivi sono realtà.

Chip come il cervello umano, composti da neuroni e sinapsi artificiali

Il risultato di queste ricerche è così promettente che il primo finanziatore, la Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency) ha deciso di stanziare ulteriori 21 milioni di dollari per proseguire le ricerche.

I chip cognitivi sono composti da moltissimi microprocessori paralleli che consumano molto poco. Il loro design non è comparabile a quello dei classici chip. I due prototipi, prodotti a 45 nm (SOI-CMOS) sono composti da 256 core (i neuroni), di cui uno è connesso a 264144 moduli di memoria, mentre gli altri a 65536 moduli. Questi moduli funzionano come le sinapsi e mentre alcuni sono programmabili, altri sono predisposti per auto-programmarsi, cioè apprendere nuove informazioni autonomamente. Questo tipo di design viene chiamato dai ricercatori "neurosynaptic core".

Dharmendra Modha, capo del progetto

"Si tratta di un cambiamento radicale rispetto al modello Von Neumann", afferma Dharmendra Modha, capo del progetto. "Il nuovo design, rispetto a quello classico, è l'ideale per attività come il riconoscimento di pattern. I nuovi chip possono imparare da soli. Non passerà molto prima che questi chip possano riprogrammarsi autonomamente".

I chip cognitivi possono assorbire e interpretare un elevato numero d'informazioni apprese da sensori economici. Un computer cognitivo potrà, per esempio, usare i sensori per misurare la temperatura dell'aria e dell'acqua, i movimenti dell'oceano o la pressione atmosferica, così da predire accuratamente il formarsi di tsunami o uragani.

"Non stiamo cercando di costruire un cervello", conclude Mr. Modha, "Ma stiamo cercando di trarne ispirazione".