Chip Marvell prodotti da Intel? Analisti pronti a scommettere

Secondo un analista di Citigroup, il prossimo accordo di alto profilo che coinvolgerà gli impianti di Intel sarà siglato con Marvell.

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a cura di Manolo De Agostini

Che Intel abbia dei problemi nella gestione dei propri impianti produttivi è chiaro da tempo e la notizia dello stop ai lavori per mettere in moto la Fab 42 non fa altro che confermare quanto l'azienda statunitense stia cercando il giusto compromesso tra una domanda di processori in calo e le risorse da mettere in campo per ottimizzare l'esborso di denaro.

Da parecchi mesi Intel ha aperto i suoi impianti alla produzione di chip per altre aziende. In alcuni casi si tratta di piccole realtà, mentre in altri di veri e propri colossi come Altera. Secondo gli analisti dobbiamo prepararci a nuovi accordi, che permetteranno a Intel di usare meglio le innumerevoli Fab sparse per il mondo.

Glen Yeung di Citigroup ipotizza che la prossima azienda a siglare un accordo con il colosso statunitense potrebbe essere Marvell Technology Group. "Crediamo che un maggior numero di aziende stia guardando con interesse alle fonderie di Intel", ha affermato l'analista. Una visione che non è stata ulteriormente approfondita ma che si rifà a recenti parole dell'AD di Intel Brian Krzanich, il quale ha espresso massima apertura verso tutte le aziende desiderose di produrre presso i propri impianti.

"Riteniamo che Marvell sia potenzialmente un buon cliente per Intel. La nostra sensazione è che i miglioramenti prestazioni ottenibili con il processo a 22 nanometri FinFET di Intel sarebbero sostanziali per Marvell, la scintilla giusta per dare il via a questo rapporto". Yeung nota che le due aziende sono in ottimi rapporti, anche per via di passate acquisizioni, ma l'eventuale accordo con Marvell porterebbe Intel a produrre (nuovamente) soluzioni ARM.

"Produrre chip e soluzioni baseband per Marvell implicherebbe per Intel realizzare soluzioni ARM con il processo produttivo a 22 nanometri. Questo sottolinea l'approccio agnostico del nuovo management verso i core logici trattati dagli impianti". Un nuovo modo di agire che piace a Citigroup, tanto da reiterare il rating "Buy" sul titolo Intel e il target price di 28 dollari.