Cina, il filtro anti-porno è una copia illegale

Una società californiana ha rilevato violazioni dei suoi brevetti nel nuovo software anti-porno cinese

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il filtro anti-porno che la Cina vuole installare su tutti i pc commercializzati nel paese potrebbe essere stato rubato ad una società californiana. La Solid Oak Software avrebbe rilevato nell'applicativo pezzi del suo CyberSitter, nonché istruzioni di aggiornamento e liste di termini da bloccare praticamente identiche.

Il Presidente dell'azienda Brian Milburn ha confermato di stare valutando la possibilità di un'azione legale: nello specifico un'ingiunzione che vieti la distribuzione in Cina di computer con il software incriminato.

"A mio parere, è come se vendendo iPod in Cina dicessero che vogliono delle canzoni piratate sopra. Qualcuno non si lamenterebbe?", ha dichiarato Milburn. "È la stessa identica cosa. Stanno rubando il nostro materiale protetto da copyright".

La Jinhui Computer System Engineering che pare aver sviluppato il software ovviamente ha negato tutto. Ma a questo punto i produttori come Dell e Hewlett-Packard si ritrovano fra l'incudine e il martello: da una parte le richieste dello sviluppatore statunitense, dall'altra un mercato che è destinato a diventare il più strategico del globo.

Il software cinese Green Dam pare affidarsi a metodi di criptazione della Solid Oak Software, ma anche di fronte a una prova lampante di questo genere difficilmente l'Accusa troverà soddisfazione. Secondo gli esperti il problema è che l'applicativo sarà distribuito solo in Cina, quindi eventualmente se ne occuperà una Corte cinese nel rispetto della normativa locale.

News correlate

Cina in rivolta contro la censura di Internet

Cina, censura di Stato in tutti i pc venduti