Cisco e Messagenet denunciano Skype: rischio monopolio

Microsoft-Skype mette a rischio la competizione nel settore VoIP. Per questo motivo Cisco e Messagenet si sono appellate alla Corte di Giustizia UE. Chiedono solo interoperabilità.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Cisco e l'italiana Messagenet hanno paura che l'acquisizione di Skype da parte di Microsoft possa generare un monopolio nel mercato VoIP e nelle comunicazioni in genere. Oggi hanno deciso quindi di appellarsi alla Corte di Giustizia europea affinché la Commissione UE intervenga nuovamente sulla fusione tra i due gruppi

"Non abbiamo preso alla leggera questa azione. Noi rispettiamo la Commissione Europea, e il valore di Microsoft come cliente, fornitore, partner e concorrente. Cisco non si oppone alla fusione, ma ritiene che la Commissione europea avrebbe dovuto porre condizioni tali da garantire una maggiore interoperabilità basata su standard, per evitare a qualsiasi società di essere in grado di controllare il futuro della comunicazione video", sostiene Cisco.

Microsoft-Skype

Insomma, l'appello punta esclusivamente all'ottenimento dell'interoperabilità. Com'è risaputo infatti Skype si affida a un protocollo VoiP proprietario basato su tecnologia peer-to-peer, invece che i più comuni client-server. Il direttore Andrea M. Galli di Messagenet aveva suggerito a Skype nel  maggio scorso, a seguito della notizia dell'acquisizione, una soluzione che avrebbe potuto evitare ogni problema al settore. Da allora non è mai giunta alcuna risposta, anzi l'unica partnership Skype siglata con una piattaforma open source (Asterisk) è stata interrotta.

"Il nostro obiettivo è quello di rendere le video-chiamate facili e senza interruzioni come sono oggi le e-mail. Fare una video-chiamata dovrebbe essere semplice come comporre un numero di telefono. Oggi, tuttavia, non è possibile effettuare chiamate video senza soluzione di continuità da una piattaforma all'altra, con grande frustrazione di consumatori e utenti business", continua Cisco.

Gli open standard insomma sarebbero la risposta adeguata al problema, ma volendo si potrebbe anche consentire a ogni azienda di scegliere la modalità di interazione preferita. Microsoft e i 700 milioni di account Skype in ogni caso potrebbero essere davvero un problema per la competizione nel settore.