Com'è alimentata la sonda?

La missione spaziale dell'anno entra nel vivo: fra pochi giorni la sonda Juno della NASA si avvicinerà a Giove e inizierà ad esplorare questo pianeta di cui sappiamo poco.

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a cura di Elena Re Garbagnati

juno solar power infographic

La sonda Juno è un veicolo a pannelli solari. Il primo record che le va riconosciuto è legato a questo: il 13 gennaio scorso la sonda ha infranto il record operativo di distanza per un veicolo a pannelli solari, precedentemente detenuto dalla sonda europea Rosetta.

Rispetto a qualsiasi altra sonda che finora si è spinta fino a Giove, Juno è l'unica a utilizzare i pannelli solari al posto dei generatori termoelettrici a radioisotopi (RTG) che erano in dotazione a Pioneer 10, Pioneer 11, alle sonde Voyager, Ulisse, Cassini-Huygens, New Horizons e all'orbiter Galileo, e che i funzionari NASA hanno dovuto scartare per la scarsità di scorte di plutonio.

Ne consegue che sarà l'unica ad avere la capacità di generare energia solare dalla sua posizione vicino a Giove. Una volta in orbita attorno al gigante gassoso i pannelli solari riceveranno il 4% della luce solare che raccoglierebbero vicino alla Terra.

La NASA ha spiegato che Juno ha potuto essere alimentata a energia solare grazie alle prestazioni migliorate delle celle solari, e alla presenza sui veicoli spaziali di strumenti ad alta efficienza energetica. Inoltre la missione è stata pianificata in maniera tale da evitare l'ombra di Giove e assumere un'orbita polare.