Insediamenti lunari, progetti dal 1950

Colonizzare la Luna: costi, problemi a potenziali vantaggi di cui beneficeremmo se riuscissimo nell'impresa.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Insediamenti lunari, progetti dal 1950

Nel corso degli ultimi decenni le proposte scientifiche per la costruzione di una colonia sulla Luna sono state numerose. Come prevedibile la maggior parte sono scaturite nell'era della "Space Age" quando era in vigore il Programma Apollo della NASA. In precedenza ricordiamo a titolo di esempio lo scienziato e visionario russo Konstantin Tsiolkovsky a cui venne per primo l'idea di un ascensore spaziale e secondo cui un insediamento lunare sarebbe stato un passo importante per l'umanità perché ci avrebbe trasformati a tutti gli effetti in una civiltà spaziale.

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La maggior parte delle idee fiorì come detto fra gli anni '50 e '60, quando i primi successi del programma Apollo fecero pensare che andare sulla Luna non fosse più un'opzione fantascientifica. Si dibatteva sull'idea di costruire un insediamento basato su strutture simili a igloo, oppure di fare "basi galleggianti" come quelle che propose nel 1959 John S. Rinehart, direttore del Mining Research Laboratory presso la Colorado School of Mines. Stando a una sua pubblicazione sul Journal della British Interplanetary Society, la sua idea consisteva in un semicilindro con semicupole alle estremità e uno scudo a protezione dai micrometeoriti posto al di sopra. Entrambe idee basate sulla teoria allora accettata dell'esistenza di oceani di polvere sulla Luna con una profondità fino ad un chilometro e mezzo in alcune aree.

Sempre nello stesso anno fu la volta di progetti per installazioni militari sulla Luna, fra cui il Project Horizon dell'esercito degli Stati Uniti che prevedeva la costruzione di una base, o il Lunex Project della US Air Force per la creazione di una base aerea sotterranea sulla Luna.

Nel 1962 John DeNike, Program Manager per i programmi avanzati della NASA, e Stanley Zahn (Direttore Tecnico del Lunar Basing Studies della Space Division Lunar Basing presso la Martin Company) pubblicarono una proposta dal titolo "Lunar Basing" in cui descrivevano una proposta per la costruzione di una base sotto alla superficie lunare, situata nel Mare della Tranquillità. L'idea era di sfruttare reattori nucleari per l'alimentazione e un sistema di filtrazione dell'aria basato su alghe.

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I progetti più recenti non prendono in considerazione il nucleare. Nel 2006 il Giappone annunciò un piano per la costruzione di una base lunare entro il 2030. L'anno successivo fu la volta della Russia, con un arco di tempo fissato tra il 2027 e il 2032. Da notare che entrambe le date si avvicinano molto al termine fissato dalla NASA per lo sbarco su Marte, motivo per il quale si è aperta la discussione sull'opportunità di tenere in ballo due obiettivi tanto impegnativi all'unisono.

L'agenzia spaziale statunitense comunque non è a corto di idee: ad agosto del 2014 i suoi rappresentanti si incontrarono con i leader del settore per discutere modi redditizi per costruire una base lunare nelle regioni polari entro il 2022 (con tanto di studio di fattibilità), e nel 2015 la cosa ebbe eseguito con l'ipotesi di un concept per l'insediamento lunare che si basava su robot (conosciuti come Trans-Formers ) ed eliostati per creare un insediamento lunare intorno alla regione polare meridionale della Luna.

Il progetto più recente è quello esposto da Johann-Dietrich Wörner dell'ESA per un villaggio internazionale sulla Luna come successore della Stazione Spaziale Internazionale. Ovviamente una collaborazione internazionale abbasserebbe l'onere dei costi per ciascun paese partecipante e renderebbe l'impresa più fattibile: un chiaro esempio è la ISS, per la quale tuttavia è già stato avanzato un piano di riciclo.