Come funziona veramente l'algoritmo di YouTube: guida completa

Oggi vi spieghiamo come funziona davvero l'algoritmo di YouTube, per capire come vengono consigliati i video e tanti altri segreti.

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a cura di Selene Vicenzi

Nella guida di oggi vogliamo risolvere tutti i misteri dell’algoritmo di YouTube. Come? Ti mettiamo al corrente di quanto è stato detto a noi operatori del settore durante l’ultimo workshop con il management di YouTube Italia.

“Abbiamo appena terminato di partecipare a un incontro privato con uno dei massimi responsabili di YouTube Italia, che ha condiviso con noi tutti gli ultimi segreti e ha sfatato i falsi miti sull’algoritmo di YouTube.”- commenta Roberto Buonanno, manager dei più famosi Influencer italiani.

“I Network YouTube, come il nostro Tom’s Network, hanno accesso a una formazione privilegiata con i manager al top di YouTube Italia.”- spiega Buonanno. Ti sarebbe piaciuto partecipare? Non ti serve farlo, perché in questo articolo ti spieghiamo tutto ciò che ci ha rivelato.

La prima cosa importante da capire è che il sistema dei consigliati di YouTube trova video per gli spettatori e non spettatori per i video. Cosa vuol dire questo? Che a volte i creator su YouTube dicono cose come “YouTube non spinge più il canale, non arrivano i feed, questo video non è stato mostrato ai miei iscritti, i miei contenuti non vanno bene perché sono finito in shadowban o in blacklist”.

La vera domanda che il content creator deve farsi è “Perché gli utenti hanno trovato contenuti migliori dei miei sulla piattaforma?”. Gli spettatori sono sempre alla ricerca di nuovi video, perciò mentre loro si fanno domande sul perché i loro contenuti non stiano andando bene, qualcun altro ha fatto le visualizzazioni che loro hanno perso. Proprio per questo motivo vogliamo chiarirti le idee su quelli che sono i falsi miti dell’algoritmo di YouTube.

I falsi miti dell’algoritmo di YouTube

Ci sono tanti falsi miti sull’algoritmo di YouTube, questo misterioso codice complesso che in realtà molte persone che lavorano su YouTube Italia e su YouTube in generale non conoscono davvero. Perché parliamo di falsi miti?

Perché sempre più Influencer affollano i sistemi di supporto di YouTube facendo le stesse domande, e molte sono proprio quelle che anche noi di In-Sane! (Ex Tom’s Network) riceviamo, quindi è il caso di dare delle risposte e chiarire questi punti.

Spesso succede che un Influencer cerchi motivi esterni alla propria attività, a quello che lui può realizzare, per giustificare qualcosa che non va sul suo canale. Una volta è colpa dell’algoritmo, un’altra è colpa dei feed che non arrivano agli iscritti, e a forza di dare la colpa a questi fattori esterni ci si deresponsabilizza e non si lavora attivamente a ciò che veramente si può fare, ovvero creare dei contenuti di qualità.

Se tu pensi che la causa del successo o dell’insuccesso di un tuo video sia l’algoritmo, evidentemente non avrai la giusta concentrazione sulla qualità di quel video, non darai la giusta importanza ad essa e nemmeno al tempismo e all’efficacia del tuo contenuto.

I punti fondamentali trattati nel workshop esclusivo

YouTube ha sottolineato di voler rafforzare la presenza e la visibilità di soggetti autorevoli, soprattutto in merito ai grandi argomenti quali sanità, politica, economia, attualità, e ridurre i contenuti che sono al limite delle violazioni delle norme della piattaforma, quindi per esempio bufale, sciocchezze e teorie pseudoscientifiche.

La piattaforma infatti ha delle policy, delle norme ben precise che vanno a demonetizzare o addirittura a bannare specifici video in base all’argomento trattato, perciò bisogna stare molto attenti a rispettarle. Per esempio, un video non adatto ai minori avrà quasi sicuramente la monetizzazione parziale o assente.

Se invece parli di Covid, il tuo video potrebbe essere demonetizzato o avere il simbolo del dollaro giallo, quindi la monetizzazione parziale. Una cosa che ha sottolineato YouTube è che a livello di visualizzazioni tu potresti essere intoccato, anche se parli di questi argomenti e quindi ti trovi in queste situazioni. Perché? Perché ci sono due algoritmi.

Uno è il cosiddetto algoritmo della monetizzazione, che si occupa anche della demonetizzazione, mentre l’altro si chiama search and discovery. Ciò significa che non è sempre detto che ciò che non è buono per la monetizzazione non sia buono anche per le views, perché i due algoritmi seguono binari completamente separati.

“Infatti -spiega Roberto Buonanno- in un certo momento storico è successo che chi parlava di Covid ha avuto un’impennata pazzesca di visualizzazioni, ma magari non guadagnava niente.Poi ad alcuni è stato completamente bannato il canale, come è successo a ByoBlu, ma questa è un’altra storia”.

Perciò le policy sui copyright strike, quindi le violazioni delle norme che possono anche arrivare a determinare la chiusura del canale, potrebbero non influenzare le visualizzazioni e influenzare solo parzialmente la monetizzazione. Allo stesso tempo, è garantito che ciò che riguarda la monetizzazione quasi sempre non incida su ciò che riguarda le visualizzazioni, a meno che non si tratti di argomenti vietati sulla piattaforma come fabbricazione di armi, terrorismo, discriminazioni di qualsiasi tipo e simili.

Un altro tema molto caro a YouTube oggi è la qualità del singolo contenuto. Questa persona facente parte dei vertici di YouTube Italia ha detto che per la piattaforma non esiste il canale, esiste il singolo video. Quindi, se un canale ieri ha pubblicato un video che ha fatto 10 visualizzazioni, domani potrebbe pubblicarne uno che ne farà 100 milioni, perché YouTube analizzerà il singolo video e andrà a verificare con l’algoritmo di search and discovery se quel contenuto è ciò che gli utenti vogliono vedere.

Lo verificherà in base ai trend del momento, alla modalità di navigazione degli utenti e in base a quanto quel tipo di argomento, trattato in un certo modo e in quel preciso momento storico, fidelizza gli utenti a stare su YouTube. Se quel tipo di argomento è ciò che gli utenti vogliono, allora la piattaforma lo premierà tantissimo.

Invece, se tu ritardi anche solo di un giorno a pubblicare un contenuto che l’utente voleva il giorno prima, non sarai penalizzato, ma il tuo contenuto non sarà consigliato. Questo avviene perché oggi ci sono dei trend e delle micro tendenze di oggi, giorno in cui lo pubblichi, mentre ciò che offri riguarda una tendenza di ieri. È un argomento molto particolare e molto delicato, e si tratta di una legge di YouTube.

Ricapitolando, YouTube guarda il singolo contenuto, non gli interessa la tua storia, ciò che hai fatto ieri e cosa farai domani. Gli interessa l’oggi, e come oggi quel contenuto si posiziona nel mondo di YouTube. Di conseguenza, date e orari di pubblicazione sono insignificanti, puoi pubblicare quando preferisci.

Noi rimaniamo comunque dell’idea che avere una cadenza precisa di pubblicazione, un calendario ben definito in cui hai stabilito i tuoi giorni di pubblicazione, aiuti a dare un ordine mentale prima di tutto a te, per la tua organizzazione nel preparare i contenuti, e poi anche ai tuoi follower, perché darà loro un’idea della tua programmazione, del fatto che hai un piano editoriale professionale.

Quali dati interessano all’algoritmo di YouTube

Ci è stato detto che ogni giorno i sistemi di YouTube apprendono da oltre 80 miliardi di indicatori forniti dagli spettatori tramite che cosa guardano e cosa non guardano, e attenzione perché ciò che non fanno è anche più importante di ciò che fanno, ma non è finita qui.

Valuta anche per quanto tempo lo guardano, da quali dispositivi, in che orari, e poi si basa sui classici criteri dell’engagement, quindi i mi piace e i non mi piace.

Infatti dovete sapere che i non mi piace adesso sono invisibili, ma pesano ancora nel giudizio dell’algoritmo.

Valuta le condivisioni, il feedback quando nella homepage viene segnalato che quel contenuto o quel canale non ci interessa, i sondaggi pre e post visualizzazione che vengono proposti alle persone e tanto altro che sarebbe bello se ci rivelassero, ma non lo fanno.

Dobbiamo notare che YouTube parla di spettatori e non di utenti, perché YouTube è la nuova tv, quindi lavora molto in parallelo con quello che è il concetto di tv tradizionale.

Per la maggior parte dei canali, la home e i video consigliati sono le sorgenti di traffico principali.

La homepage è spesso usata per mostrarti i video che potrebbero interessarti, proposta che si basa su rendimento e personalizzazione, infatti i dati che hanno sull’utente servono per suggerire un video rispetto a un altro.

Si parla di dati che riguardano l’utente e non il creatore di contenuti, quindi va sottolineato che un creator dovrebbe guardare i contenuti con gli occhi di un utente, ma non l’utente che è già un suo iscritto e super fan, no. Con gli occhi di un utente che non guarda spesso il suo canale, e quindi deve cercare di far diventare i suoi contenuti appetibili per persone che non lo conoscono.

Si tratta di un tipo di video che noi chiamiamo discoverable, con i quali far scoprire il proprio canale.

Abbiamo parlato dei due diversi algoritmi di YouTube, ma quali sono le loro differenze sostanziali?

Come funzionano gli algoritmi di monetizzazione e search and discovery?

Abbiamo visto che si tratta di due algoritmi separati che funzionano in modo differente, e una cosa interessante è che per l’algoritmo search and discovery, a quanto pare, la frequenza non conta, ma conta cercare di soddisfare le richieste della tua utenza quando questa le manifesta.

Quindi, quando le richieste si manifestano tu devi presentare il video che i tuoi potenziali utenti vorrebbero vedere.

Facciamo un esempio con i videogiochi. Se sei un gamer ed esce un nuovo gioco Tripla A, uno tra i giochi più attesi e amati in tutto il mondo, per esempio un nuovo capitolo di Assassin’s Creed, l’utenza si aspetta che tu faccia un video su questo nuovo gioco e che tu lo faccia con un certo tempismo.

Se non lo fai saranno problemi, perché l’utenza vorrà comunque vedere quel contenuto e YouTube glielo proporrà, ma se tu non ce l’hai gli proporrà quello di altri, magari degli stessi che consideri tuoi concorrenti.

Adesso vediamo un esempio legato ai contenuti di attualità. Se fai news in stile Breaking Italy e ci sono le nuove elezioni presidenziali, la piattaforma pretende che tu porti un contenuto su questo tema. Infatti, puntualmente, ShooterHatesYou di Breaking Italy pubblica il video, e quel contenuto sarà molto popolare per questo motivo.

La monetizzazione invece funziona diversamente: più pubblichi, più guadagni.

Attenzione, per il search and discovery conta molto la qualità, mentre per la monetizzazione no, conta piuttosto la massa di impression e di inventario che tu puoi fornire ai potenziali inserzionisti. Anche in questo caso si vede come i due algoritmi funzionino diversamente.

Alla luce di questo magari ti chiederai cosa fare, se portare qualità o contenuti trash che fanno tante visualizzazioni.

Per assurdo, ma questo è un nostro consiglio personale, i contenuti trash ti fanno fare tante visualizzazioni, ma è una cosa momentanea, domani verrai superato dall’ennesima persona che porta l’ennesimo contenuto di questo tipo.

La qualità paga sempre, perciò punta sulla qualità.

L’importanza dei video consigliati

I video consigliati offrono una selezione di contenuti che hanno una maggiore possibilità di essere guardati in base al momento storico, all’argomento, alle tendenze e alla voglia di uno spettatore.

Ormai avrete notato che YouTube parla sempre dal punto di vista dello spettatore: parla di contenuti che hanno la possibilità di essere guardati, non di video che danno lustro al creator che li ha realizzati.

Come abbiamo visto prima, per la maggior parte dei canali YouTube al mondo le visualizzazioni arrivano dalla homepage e dai video consigliati, che poi sono quelli che vengono proposti nella homepage. Per questo è importante parlarne per bene.

La funzionalità dei video consigliati si avvale dei seguenti indicatori:

Video guardati spesso assieme, nel senso che sono concatenati tra loro per l’argomento, per la tempestività o per tanti altri motivi che rendono facile passare da un video all’altro, per esempio le playlist, ma non è tutto. Oltre ai video correlati, considera i video tratti dalla cronologia delle visualizzazioni dello spettatore.

Lo spettatore ha una sua cronologia di cui la piattaforma tiene conto, e ne abbiamo la riprova ogni volta che guardiamo un certo tipo di contenuto, e poi ce ne vengono proposti moltissimi simili nella homepage.

Ora che abbiamo scoperto come funziona l’algoritmo, ti sarai chiesto nello specifico cosa puoi fare per usare queste informazioni in tuo favore.

Cosa puoi fare tu?

  • Sviluppa una serie di video, così ne offrirai tanti che avranno senso se guardati insieme consecutivamente, o in una sequenza che puoi dettare tu.
  • Usa uno stile coerente per titolo e miniatura.Quando qualcuno guarda una tua miniatura che appare in un feed infinito di contenuti consigliati, identifica già dai colori, dal font e dalla tipologia dell’immagine che quello è un video tuo. Sii riconoscibile.
  • Termina ogni video con un invito all’azione per invogliare a guardare altri contenuti. Non dire le solite cose che sentiamo spesso alla fine dei video, quindi i ringraziamenti e la richiesta di interazioni. Non farlo, perché a questo punto avrai già perso gli spettatori.Piuttosto non salutare e suggerisci di continuare a navigare su una specifica playlist.
  • Usa playlist e schermate finali. Usa tutti gli strumenti che la piattaforma ti mette a disposizione, perfino i tag che oggi non servono quasi a niente, ma tu li devi usare.Perché? Perché se c’è anche solo lo 0,1% di possibilità che un tuo contenuto emerga, siccome per realizzarlo ci hai messo delle ore mentre per metterci i tag ci impieghi pochi minuti, non sprecare questa opportunità.
  • Devi metterti nei panni di un utente che potrebbe essere interessato a scoprire un tuo contenuto, e al quale tu dovrai fornire tutti gli strumenti necessari per invogliarlo ad aprire il tuo contenuto.Attenzione, non dev’essere un contenuto realizzato per i tuoi fan, devi immaginare di attrarre un utente che non ha mai sentito parlare di te, non ha mai visto la tua faccia o un tuo video.Quindi, per aiutare questo utente puoi usare le playlist, similitudini tra i contenuti come la coerenza delle immagini, o semplicemente rendere ben visibile il nome della serie a cui quel video appartiene e mettere il numero delle parti. Se ha trovato interesse nella parte uno, immagina già che ci sarà anche una parte 2.
  • Fai attenzione alla coerenza dell’argomento con titolo e miniatura. Se vuoi attirare l’interesse del pubblico mettendo in copertina delle donne provocanti, per esempio, ma poi nei video parli di bitcoin, stai pur certo che YouTube ti penalizzerà.

In sostanza, il creator deve puntare a realizzare format e serie, quindi non video singoli ma più video coerenti tra loro e che abbiano un inizio, un proseguimento e una fine.

Perciò, come diciamo sempre agli studenti della nostra accademia di formazione, è importante scrivere questi video, scriveteli, e basta una traccia. Poi è fondamentale usare bene miniature e titoli per far capire che si tratta di te e di quella determinata serie.

È importante fare la call to action alla fine del video per rimandare a un contenuto da guardare dopo. Se proprio non hai un altro contenuto tuo sul quale indirizzare il pubblico, manda lo spettatore a un contenuto di ottima qualità di un altro creator, perché YouTube premia il creator che fa restare l’utente sulla piattaforma a lungo. Ti premierà anche se lo hai mandato su contenuti altrui, a patto che la navigazione sia cominciata sui tuoi.

Non usare semplicemente le schermate finali, dillo a parole, indica di proseguire la navigazione su quel determinato video o playlist e perché. Invitali con un gesto a cliccare sulla schermata del video successivo.

Visto che stiamo parlando di YouTube e di cosa è importante fare per crescere sfruttando a nostro favore il funzionamento dell’algoritmo, ne approfittiamo per suggerirti di guardare un video importante per scoprire come tutelare il tuo canale dalle minacce degli hacker, sempre più attivi in questo periodo storico.

Come faccio a riprendere il pubblico che ho perso?

Abbiamo appena analizzato le statistiche del nostro Network Tom’s Network, che contiene un centinaio di creator che generano oltre un miliardo e mezzo di visualizzazioni al mese.

È risultato che il 75% dei video guardati su Tom’s Network sono stati scoperti tramite i video consigliati, il 20% invece dalla homepage.

Riguardo ai dispositivi usati, il 75% sono stati visti da smartphone e tablet, il 20% da tv, la restante parte da computer.

Ciò significa che, quando realizzi un contenuto, devi sempre fare attenzione al fatto che abbia un titolo e una miniatura in grado di attirare l’attenzione di chi li scopre sul grande schermo della tv o da homepage.

Quali fattori influenzano il fatto che i tuoi video finiscano o meno nei consigliati?

In parte si tratta di fattori esterni, ma li vedremo alla fine.Una parte è legata alla personalizzazione, quindi dipende dalla cronologia del singolo spettatore, una parte invece è legata al rendimento, che è quel mix di coinvolgimento, soddisfazione degli utenti e appeal.

Sono fattori che vanno considerati nel complesso, non singolarmente. 

  • RendimentoBisogna riuscire a ottenere l’attenzione dell’algoritmo di YouTube pubblicando un contenuto con i tempi giusti, l’argomento corretto nel momento giusto e fare in modo che attragga i click delle persone. Poi lo spettatore deve entrare e apprezzarlo, quindi guardare il video per un minutaggio elevato il più possibile, avere il maggior numero di persone che arriva fino alla fine del video e ottenere interazioni, quindi mi piace e commenti.
  • PersonalizzazioneCerchiamo di capire quali video sono piaciuti all’utente in passato per riuscire a realizzare altri video che saranno di suo gradimento.L’algoritmo non pensa a te e al tuo canale, gli interessa l’utente. Questo cambio di prospettiva è importante per te, per migliorare. Non devi guardare solo a te stesso, ma considerare cosa interessa all’algoritmo.Importante è anche capire quali video sono guardati insieme, perciò è fondamentale creare delle serie.E poi riguarda la quantità di contenuti di un canale o di un argomento guardati da un utente. È ciò che succede quando guardiamo i video di un canale e poi nella homepage ce ne appaiono a decine.

Ricorda che gli interessi delle persone cambiano nel tempo. Per esempio Squid Game e Among Us sono un ricordo remoto.Soprattutto chi fa contenuti relativi alla pop culture deve aggiornarsi continuamente.

Google trend ci dà una mano ma ha i suoi limiti, anche se un po’ di ricerca tra i suoi dati può darti un aiuto.

Devi continuare a sperimentare, soprattutto se ti senti bloccato. Devi avere coraggio e non devi prendere i risultati di un video sperimentale come la verità assoluta.

Facciamo un esempio sui video di cultura pop. Hai sempre parlato di Star Wars, vuoi variare e parlare anche di Star Trek. Non temere, provaci.I risultati del primo video non ti soddisfano? Crea un secondo e un terzo video per vedere se l’algoritmo inizia a premiarti per aver creato dei contenuti ideali da guardare insieme.

Se dopo un po’ non vanno, fermati e cambia, ma lascia tempo ai contenuti di fare il loro percorso.

In che modo il sistema di YouTube analizza il rendimento dei video?

Considera l’appeal, ovvero la quantità delle persone che hanno scelto di guardare i tuoi video, contro la percentuale di persone che hanno cliccato su “non mi interessa” o, addirittura, “non mostrare più i contenuti di questo canale”.Si tratta di preferenze che si possono esercitare sulla homepage.

Nell’ultimo caso, significa dare una mazzata incredibile a questi canali. Se vuoi applicare dei filtri alla tua homepage, è meglio indicare il motivo della tua scelta.

L’algoritmo considera il coinvolgimento, ovvero se gli spettatori hanno continuato a guardare il video e quanti sono arrivati alla fine. L’ideale è quando il 40-50% sono arrivati alla fine. Considera il watch time, la durata di visualizzazione media, ovvero la percentuale di minuti/secondi visualizzati sul totale del video. Considera la soddisfazione degli spettatori tramite i mi piace e i non mi piace, quindi capisce se è stato apprezzato.

YouTube fa anche i sondaggi agli utenti. Chiede se è piaciuto un video che è stato proposto. Sembra una domanda innocente, ma rispondendo puoi premiare o punire un canale.

Tornando all’appeal, andando nelle analytics si può vedere il CTR, quindi quanti click sono stati fatti sul tuo video in rapporto al numero delle impression, cioè il numero di volte in cui il tuo video è stato proposto al potenziale spettatore. La percentuale ideale è 7-8%.

Quando è più bassa, YouTube ti consiglia sempre di meno.

Come fare per migliorare?

Sperimenta nuove miniature e titoli più interessanti, ma non eccedere nel clickbait. Attenzione a non alludere a cose che nel video non ci sono, perché in questi casi si può essere molto penalizzati.

Tornando al coinvolgimento, è la percentuale che è stata vista rispetto alla durata totale del video.

È meglio fare contenuti corti o lunghi? Se li faccio corti, come gli short (che però funzionano secondo logiche diverse rispetto ai video normali), avrò un watch time più elevato?

Sì, ma non è detto.

Il consiglio è quello di fare i contenuti giusti. Se per esaurire al meglio l’argomento e soddisfare al massimo lo spettatore ci vogliono 20 minuti, quella sarà la durata giusta.

Devi anche assicurarti di essere sempre al passo con i tempi e le abitudini degli spettatori di adesso, che si aspettano contenuti più frenetici.

Non c’è una regola, noi continuiamo a consigliare di fare video lunghi in media tra i 6 e i 10 minuti.

Non conta più arrivare ai 10 minuti per rendere più efficace la monetizzazione, perché in questo momento c’è un calo generalizzato sui contenuti tradizionalmente di successo sulla piattaforma.

Quando vedi un po’ di calo sui tuoi contenuti, non pensare a queste regole legate alla monetizzazione e pensa esclusivamente a creare i migliori contenuti possibili per il tuo spettatore, anche perché gli algoritmi che gestiscono monetizzazione e search and discovery sono due e agiscono in modo diverso.

Quindi, quanto deve essere lungo un video?

Per capirlo pensa a cosa vuole lo spettatore, entra nei suoi panni; in questo articolo siamo andati a fondo nel funzionamento dell’algoritmo di YouTube.

Per approfondire la prima parte di questi contenuti sui segreti dell’algoritmo, ti consigliamo di guardare questo video. Inoltre puoi guardare questa playlist di video per scoprire come costruire una carriera di YouTuber di grande successo.