Come nasce BepiColombo e cosa ci sarà dopo?

Il progetto BepiColombo dell'Agenzia Spaziale Europea invierà due sonde orbitanti su Mercurio per scoprire i segreti dell'evoluzione del Sistema Solare. Gli strumenti italiani all'avanguardia faranno la mappatura ad alta risoluzione e stereoscopica della superficie e quella mineralogica del Pianeta.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Come nasce BepiColombo e cosa ci sarà dopo?

"Quella che poi è diventata Bepi Colombo è una missione che fu pensata nell'ambito di ESRO (European Space Research Organization), quindi prima della nascita dell'ESA, grossomodo alla fine degli anni '70. Nello stesso periodo gli Stati Uniti inviarono su Mercurio la missione Mariner, che fu molto veloce e con gli strumenti dell'epoca, quindi non diede risposte".

Proprio perché Mercurio è molto difficile da raggiungere per motivi orbitali, il progetto di una missione europea è rimasto per tanto tempo in una fase di studio, fino a quando l'ESA ha promosso BepiColombo come una delle sue tre nuove missioni fondamentali per cui il programma scientifico Horizon 2000 fu ampliato nel 1994. Successivamente è transitato nel programma Cosmic Vision.

BepiColombo ha un'importante partecipazione italiana

"Probabilmente dopo BepiColombo non ci sarà nel breve termine un'altra missione su Mercurio. Magari se ne parlerà in un futuro più remoto, quando sapremo viaggiare meglio nello Spazio. A meno che non troviamo delle evidenze di minerali così preziosi per cui si reputi che valga la pena rischiare di essere arrostiti. Ricordiamo infatti che la temperatura diurna su Mercurio è sui 700 gradi, per cui è veramente un inferno".

Cos'è BepiColombo

BepiColombo è una missione che prevede il lancio di due moduli orbitanti Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) e Mercury Planetary Orbiter (MPO) con un razzo Ariane 5. Il problema maggiore che deve essere affrontato è l'invio di una sonda planetaria verso il Sole. L'orbita di Mercurio infatti è così vicina alla nostra stella che il veicolo spaziale dovrà bruciare moltissima energia per contrastare la gravità del Sole e raggiungere l'orbita di Mercurio.

Sono stati studiati diversi metodi di lancio. Nello scenario che alla fine è stato selezionato, BepiColombo sfrutterà la forza di gravità della Terra, di Venere e di Mercurio in combinazione con la spinta fornita da una propulsione solare-elettrica (SEP).

I quattro componenti di BepiColombo

Durante il viaggio le due sonde orbitanti e il modulo di trasferimento - composto dalla propulsione elettrica e dai razzi chimici - formeranno un corpo unico. Quando ci si avvicinerà a Mercurio nel 2023 il modulo di trasferimento verrà separato e il veicolo spaziale composito utilizzerà motori a razzo e una tecnica chiamata "weak stability boundary capture" per portarsi in orbita attorno al Pianeta.

 

Una volta raggiunta l'orbita MMO e MPO si separeranno e il Mercury Planetary Orbiter si poterà a un'altitudine più bassa sulla superficie. I due moduli lavoreranno in questa disposizione per almeno un anno terrestre, eventualmente prorogabile per un altro anno.