Come si diventa controllori di volo

Un viaggio nella torre di controllo dell'aeroporto milanese di Linate, l'unico nel nord ovest dell'Italia che ha anche un Centro di Controllo d'Area (ACC), vero cuore della gestione del traffico aereo. Ecco tutto il lavoro che c'è dietro alla sicurezza dei voli aerei in Italia.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Come si diventa controllori di volo

Qualche lettore sarà rimasto affascinato dal lavoro dei controllori di volo. Come si accede a questa professione?

Biagiola ci spiega che "per diventare controllori di volo bisogna fare un concorso pubblico indetto da ENAV. Laddove si riesce a superare le selezioni bisogna seguire corsi di formazioni dell'Accademy di Forlì. Il corso di base dura 14 mesi, durante i quali vengono fornite tutte le nozioni per poter diventare studente controllore.

A questo punto gli studenti vengono inviati negli impianti, fra cui quello di Linate, dove si fanno ulteriori studi inerenti la peculiarità dell'impianto stesso. Si fa quindi l'addestramento affiancati da controllori esperti, che può durare tre o quattro mesi. Ultima tappa: l'esame.

Le postazioni di adestramento sono identiche a quelle dei controllori

Per accedere alle selezioni è sufficiente il diploma di scuola media superiore", ma le difficoltà non mancano. "Non tutti riescono a terminare il percorso formativo. Innanzi tutto si devono apprendere le nozioni, ma devono essere poi gestite al meglio. Il controllore è infatti una persona attenta che riesce a rimanere concentrata molto tempo e che riesce a prendere le decisioni in un attimo, perché non ha molto tempo per pensare. L'esperienza senza dubbio gioca un ruolo importante, ma fondamentali sono anche tutte le strumentazioni a disposizione, che aiutano il controllore a svolgere il suo lavoro con margini di errore prossimi allo zero".

L'unione delle competenze, delle procedure, dell'esperienza dei controllori di volo con i computer consente di fatto l'esecuzione del lavoro che si deve fornire. "L'elemento umano è fondamentale, ma è supportato" ci spiega Biagiola. Le procedure standard consolidate "fanno fronte a qualsiasi evenienza" o quasi e che vengono ripassate periodicamente. Ma sebbene in situazione di estrema emergenza sia possibile controllare lo spazio aereo e il traffico aereoportuale anche senza radar, i dati elaborati dai computer sono di fatto una parte centrale del lavoro nella routine quotidiana.

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Oltre tutto l'Accademy di Forlì è una scuola di prestigio riconosciuta a livello internazionale, che ha formato anche piloti di altri Paesi sia interni che esterni all'Unione europea. Dapprima il controllore prende l'abilitazione ground (di terra), quindi segue la parte aria (decollo e atterraggio).

All'Accademy ci sono simulatori 3D che permettono di avere perfettamente il polso di come funziona il lavoro, non è solo teorico. Nelle simulazioni ci sono aerei virtuali che fanno davvero quello che dice il controllore, e ovviamente vengono a galla gli errori senza fare danni e si inseriscono emergenze di vario tipo per testare la freddezza e le capacità dell'allievo. Chi si iscrive al prossimo concorso?